​La protesta non ferma Tap: realizzato il 50% del progetto

Completato il 50% del progetto TAP. A renderlo noto e’ la Multinazionale svizzera che esprime orgoglio per l’apprezzabile risultato ottenuto. Al netto dei risultati conseguiti, le innumerevoli proteste, manifestazioni e appelli non hanno fin qui sortito l’effetto sperato.

Anni di poteste, cortei, manifestazioni e appelli, ma Tap ha già realizzato il 50% del suo progetto.
    
Lo rende noto la Multinazionale con una nota ufficiale che divulga, con orgoglio, i risultati conseguiti nell'ultimo intenso periodo di lavori.
      
Sul terreno dello scontro perenne tra i No e Pro Tap, a spuntarla è proprio la Società svizzera che, a quasi 16 mesi di distanza dall’inizio della costruzione, ha già portato a compimento la metà del suo progetto finale: “Tap procede con performance di eccellenza globale in materia di salute e sicurezza sul lavoro in Grecia, Albania e Italia. Ad oggi sono state effettuate più di 16 milioni di ore di lavoro e percorsi approssimativamente circa 43 milioni di chilometri senza nessun incidente significativo; le aziende contrattiste di Tap hanno preparato circa il 70% del percorso del gasdotto in Grecia e Albania (539 km su 765 km), e oltre il 45% dei tubi in acciaio saldati sono già stati installati e le trincee riempite. Circa il 95% dei 55.000 tubi necessari alla costruzione del gasdotto sono stati consegnati in Grecia, Albania e Italia. L'ultimo carico di tubi per la sezione offshore è stato scaricato nel porto di Brindisi dal 3 al 6 settembre scorsi.”
    
Un risultato a dir poco eccellente quello che emergerebbe dai numeri diffusi da Tap, senza tener conto delle oltre 5.500 persone che lavorano per il progetto nei tre paesi attraversati dal gasdotto, oltre l’85% dei quali è costituito da personale locale.
     
Inoltre, TAP avrebbe implementato un vasto programma di investimenti sociali e ambientali nelle comunità interessate dal passaggio del gasdotto ed altri, numerosi progetti sarebbero in cantiere per i prossimi mesi. In totale: Oltre 55 milioni di euro saranno investiti in Grecia, Albania e Italia.
     
“Voglio sottolineare che il nostro progetto è realizzato nel massimo rispetto per l'ambiente” – così commenta i risultati fin qui ottenuti il managing director di Tap, Luca Schieppati.
     
“Le nostre maestranze stanno lavorando con gran cura lungo il percorso – prosegue Schieppati –  per assicurare che i terreni su cui sia stata completata la costruzione siano restituiti ai proprietari o agli utilizzatori nella loro condizione originale se non migliore”.
    
Un risultato che farà storcere certamente il naso a tutto il popolo dei No Tap, da sempre impegnato nella dura battaglia contro la realizzazione dell’opera.
     
Tra questi, i capifila del Movimento 5 Stelle hanno più volte preso parte al braccio di ferro con la Multinazionale, dichiarando senza remore l’intenzione, una volta saliti al governo del Paese, di intervenire bloccando definitivamente l’opera, ritenuta lesiva per l’intero territorio.



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