​Adempimenti fiscali introdotti dal 2017, cosa cambia per gli amministratori di condominio

Stato di agitazione degli amministratori di condominio per gli adempimenti fiscali introdotti a partire dal 2017. Nel mirino, in particolare, la trasmissione telematica dei dati, con un software pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

A seguito della L.220/2012 di riforma del condominio, ogni anno si aggiungono nuovi adempimenti alla lista già oramai lunga degli obblighi imposti all’amministratore di condominio e che, per quelli in vigore da gennaio 2017, rientrano nel generale obbligo di esecuzione degli adempimenti fiscali previsto dall’art. 1130 c.c. al punto 5).
 
Ricordiamo che nel 2014, nasce un nuovo obbligo giuridico e fiscale, quello della presentazione della Certificazione Unica (“C.U.”), che il condominio, in qualità di sostituto di imposta deve trasmettere, in via telematica, quest’anno entro il 7 marzo 2017, per “semplificare” la vita dei contribuenti.
 
Nella scia della “semplificazione” sono stati introdotti a dicembre 2016, ulteriori adempimenti che si aggiungono alla CU, e che prevedono la trasmissione telematica dei dati relativi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati su parti comuni di edifici residenziali, nonché gli acquisti di mobili ed elettrodomestici finalizzati all'arredo delle parti comuni dell'immobile oggetto di ristrutturazione.
 
L’amministratore di condominio, per gli interventi soggetti alle detrazioni fiscali, provvedeva già a rilasciare attestazione ad ogni singolo condòmino delle quote versate per dette opere, in modo che ciascun condòmino potesse portarle in detrazione nella propria dichiarazione. A partire dal 2017, invece, viene imposto un ulteriore adempimento, quello della trasmissione telematica dei dati, con un software che è stato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, soltanto dopo la protesta di moltissime associazioni di categoria, tra cui anche l’ALAC, atteso che, come spesso accade, vengono disposti gli adempimenti, ma non vengono forniti gli strumenti né le istruzioni per poter adempiere correttamente.
 
Difatti, il Nazionale ALAC con un comunicato del 19 gennaio 2017 ha richiesto l’urgente proroga del nuovo adempimento fiscale. Sono, infatti, proprio le istruzioni che difettano, atteso che i campi da compilare in questo software sono molti e richiedono molteplici dati tra cui ad esempio il codice fiscale del condòmino. Questo dato, che può essere desunto sicuramente dal registro di anagrafe condominiale, non è comunque in possesso di molti amministratori, che appunto dall’introduzione del registro di anagrafe, ancora oggi non hanno i dati al completo di molti condòmini che si trovano all’estero, che sono irrintracciabili o che semplicemente non hanno trasmesso all’amministratore la scheda di anagrafe condominiale.
 
E’ pur vero che i professionisti che si sono adoperati negli ultimi anni, che seguono i corsi di aggiornamento, posseggono tali dati e c’è una folta schiera di amministratori che dichiara di essere pronta all’adempimento, ma l’ostacolo più grande riguarda sempre il software messo a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che pare non funzionare adeguatamente e che ad esempio per i condòmini che hanno partita iva, non consente neppure l’indicazione della stessa, cosa che invece consente per il codice fiscale. Bisognerà inoltre indicare espressamente anche il diritto di cui è titolare il soggetto, ossia se è proprietario, nudo proprietario, comodatario ecc. ed i dati catastali delle unità, anche questi dati desumibile dal registro di anagrafe condominiale, ma che ad oggi non tutti gli amministratori posseggono oppure posseggono ma in maniera errata. Criticità sorgono anche nei campi relativi all’indicazione dei condòmini che hanno corrisposte le quote, rispetto a quelli che invece non sono in regola con i pagamenti.
 
Insomma, se anche questo intervento è stato emanato per “semplificare” al vita dei contribuenti, di questo avviso di certo non sono gli amministratori di condominio che, sono in evidente stato di agitazione e sperano in una eliminazione di questo incombente oppure in una proroga o quanto meno nella abrogazione di ogni sanzione per il primo anno, dato che i tempi per l’esecuzione della comunicazione sono stati strettissimi, difatti il provvedimento è del 20 dicembre 2016 e il termine per la trasmissione telematica è stata prevista per il 28 febbraio prossimo.
 
Probabilmente non si potrà sperare nella revoca del provvedimento, visto l'intento primario di poter fornire ai Cittadini un 730 sempre più precompilato, ma sicuramente si potrebbe puntare almeno della sospensione di eventuali sanzioni, come fu fatto anche per l’introduzione della CU.
 
Ebbene, chi sottovalutava la professione dell’amministratore di condominio oggi forse è destinato a cambiare idea ed a riconoscere che si tratta di una professione piena di responsabilità, impegnativa e sottoposta ad aggiornamenti continui e costanti.
 

In qualità di Presidente dell’ALAC e dell’APPC di Lecce, mi auguro che anche il legislatore, accanto ai numerosi adempimenti che ogni anno ci riserva, ci dia qualche riconoscimento in più, come ad esempio l’istituzione di un albo nazionale e di un tariffario a cui attenersi, in modo da garantire ai condòmini amministrati il massimo della professionalità e competenza.
  
Avv. Giuliana Bartiromo, Presidente Associazione Liberi Amministratori Condominiali e Associazione Piccoli Proprietari Case di Lecce



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