​L’arcivescovo D’Ambrosio rimane a Lecce fino alla fine dell’anno. Lo ha deciso Papa Francesco

Durante la messa crismale del giovedì santo in Cattedrale è giunta la notizia che Papa Francesco ha deciso di prorogare per l’intero anno solare il mandato di mons. D’Ambrosio ad Arcivescovo di Lecce

Aveva rassegnato le sue dimissioni da Pastore della Chiesa di Lecce avendo raggiunto i limiti di età previsti dal Diritto canonico il 15 settembre 2016, giorno in cui monsignor Domenico D’Ambrosio ha compiuto 75anni, una lettera dal Vaticano ha annunciato che l’arcivescovo metropolita di Lecce non lascerà il capoluogo salentino fino alla fine dell’anno. La decisione assunta personalmente da Papa Francesco è stata comunicata, alla vigilia della Pasqua, attraverso una bolla pontificia, letta ufficialmente questa mattina in Cattedrale, durante la messa crismale che da il via ai riti della settimana santa.
  
«In riferimento alla successione del governo pastorale dell’Arcidiocesi di Lecce – scrive il Nunzio rappresentando la volontà del Santo Padre – sono a chiederLe di voler pazientare ed attendere i tempi necessari per la nomina del nuovo Arcivescovo, che difficile a prevedersi prima della fine dell’anno corrente».
  
L’arcivescovo non è riuscito a trattenere l’emozione al termine della lettura della missiva e ha rivelato che aveva già trasferito nella futura residenza da emerito molti bagagli: “Avevo già portato via parecchie cose immaginando che i tempi fossero altri. Vuol dire che riporterò a Lecce ciò che potrà servirmi ancora qui nei prossimi mesi» ha spiegato D’Ambrosio.
  
La notizia ha destato sorpresa anche negli ambienti ecclesiastici che, invece, proprio in questi giorni attendevano la nomina del suo successore che generalmente viene designato nei sei mesi successivi alle dimissioni rassegnate con una lettera consegnata nelle mani di Papa Francesco.
  
Non sempre però questo periodo di ‘riflessione’ viene rispettato. Nel caso, del precedente arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi passarono quasi due anni prima che Papa Benedetto XVI
nominasse Don Mimì, come lo chiamano ancora gli amici, giunto a Lecce il 4 luglio del 2009 per il suo quarto incarico di governo in una diocesi, dopo essere stato vescovo di Termoli – Larino, la piccola diocesi molisana che gli fu affidata dal papa Giovanni Paolo II, arcivescovo metropolita di Foggia – Bovino e arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo. 



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