Turista multato perché ‘correva’ a 58km/h sulla litoranea: ‘usate quei soldi per pulire le strade dalla spazzatura’

Un turista toscano ha scritto alla nostra redazione per lamentarsi del trattamento ricevuto durante la vacanza in Salento: ‘Continuando così suonerete con le vostre mani le campane a morto’.

Quel maledetto Photored sulla litoranea di Otranto, all’altezza di Conca Specchiulla continua a mietere vittime. Il limite di velocità imposto a 50km/h è considerato da tutti “impossibile” da rispettare e non aiuta gli automobilisti il fatto che la segnaletica sia poco visibile. I turisti che non conoscono il punto in cui è stato installato il dispositivo che immortala le infrazioni, ricevono l’amara sorpresa una volta tornati a casa quando, con enorme stupore, apprendono di essere stati multati. L’incredulità diventa rabbia quando ci si rende conto di essere stati “puniti” per una velocità di 58km orari, non proprio da Formula 1 come accaduto a Simone che ha scelto di trascorrere le sue vacanze in Salento e che ha ricevuto, una volta tornato a Firenze, un verbale della polizia provinciale di Lecce.
   
Simone non contesta la legalità della contravvenzione, ma la sua opportunità: «applicare una sanzione da 44 euro e 70 centesimi perché correvo 58km/orari ha dello sconcertante. Si dirà: “è la legge”. Rispondo: la legge si applica o meglio la si dovrebbe applicare cum grano salis, con intelligente elasticità e lungimirante saggezza. Per questo ritengo che nel mio caso si sia ecceduto in burocratico zelo, pur di accattare qualche spicciolo al turista gonzo di turno».
  
Il perché abbia preso carta e penna per denunciare alla stampa l’accaduto lo si capisce in un secondo momento.  Il ragionamento fatto dal turista “distratto” è semplice, quanto inattaccabile: se la multa giusta per il codice della strada offende il buon senso pratico che sempre dovrebbe muovere l’agire umano, allora ancor più offensivo è il fatto che la Provincia di Lecce che con le multe fa cassa si disinteressi del mantenimento, della valorizzazione e della conservazione ambiente.
  
Al netto di tante belle parole il senso del discorso di Simone è questo: i soldi incassati con le multe dovrebbero essere utilizzati per pulire le strade dalla spazzatura. «Durante una delle mie frequenti passeggiate lungo il litorale – ci racconta –  ho scoperto e fotografato numerosi cumuli di rifiuti, portati sia dal mare sia da incivili frequentatori delle spiagge. Incivili sì, ma almeno quanto gli amministratori, incapaci (almeno all'epoca, circa due mesi fa) di fornire la zona di qualche cesto per i rifiuti.  E in ogni caso, non dico con una azione quotidiana, ma almeno periodicamente degli operatori ecologici dovrebbero ripulire spiagge, macchia mediterranea e dune di quintali di lerciume che offendono la bellezza unica di quei luoghi».
  
Simone la multa l’ha pagata, ma è duro nei confronti del Salento «sappiate che trattando così i turisti (multa ridicola) e il territorio (degradato in certi punti a niente di meglio di una discarica abusiva) è il modo migliore per far suonare le campane a morto». 



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