‘Adesso i Soloni chiedano scusa agli imprenditori dell’intrattenimento’. Federbalneari attacca a testa bassa

Dopo il risultato degli esami tossicologici effettuati sul corpo del povero Lorenzo Toma, monta la polemica tra i rappresentanti dei locali da intrattenimento e le istituzioni dalle quali avrebbero voluto sentirsi tutelati.

A dire il vero c’era da aspettarselo. La notizia comunicata ieri dal Procuratore Capo di Lecce, Cataldo Motta, sul risultato degli esami tossicologici effettuati sul povero Lorenzo Toma avrebbe provocato molte polemiche. Questa volta di segno uguale e contrario a quelle avvenute nelle ore successive al decesso del giovane che dopo un prima e affrettata ricostruzione dei fatti era stato imputato al consumo di alcol e droga nelle immediate vicinanze della discoteca di Santa Cesarea Terme ‘Guendalina’.
 
Quella discoteca, come tanti locali da ballo salentini, era immediatamente diventata il simbolo del degrado e in più di qualcuno ne aveva chiesto la chiusura. Fortunatamente la prudenza del Prefetto di Lecce non aveva cavalcato l’onda del sensazionalismo come invece sarebbe potuto accadere dinanzi a rappresentanti del governo più impulsivi.  ‘Aspettiamo il risultato degli esami tossicologici e poi parleremo’ aveva detto Claudio Palomba in più di un Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato in Prefettura nei giorni scorsi.  E la prudenza gli ha dato ragione.

Lorenzo è morto per una malformazione cardiaca; l’alcol e la droga con lui non hanno nulla  a che fare. Il giovane non ne aveva fatto né uso né abuso. Questa notizia, ovviamente, non restituisce gioia e serenità alla famiglia Toma ma certamente aiuta a rendere ancora più intonsa l’immagine di un giovane che tutti avevano definito sensibile e serio già all’indomani del tristissimo episodio.
 
Ma adesso a prendere la parola sono proprio i rappresentanti di quegli imprenditori che gestiscono le discoteche e che sono stanchi di essere additati come i responsabili del turismo dello sballo e del degrado sul territorio.E pretendono le scuse soprattutto da chi ha utilizzato parole e termini forti pur avendo ruoli istituzionali nell’ambito dell’establishment dell’industria turistica salentina.
 
A prendere la parola con un comunicato al vetriolo, Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari Salento che chiede pubbliche scuse a quelli che definisce ‘professori’ e fa nomi e cognomi: Alfredo Prete (presidente della Camera di Commercio di Lecce, presidente di Confcommercio Lecce, Vice  presidente nazionale del sindacato balneari), a Maurizio Pasca (presidente nazionale sindacato locali da ballo) e a Vincenzo Portaccio (Vice Presidente Confindustria Lecce). Della Vale ci va giù duro e chiede le pubbliche scuse da parte di questi rappresentanti istituzionali: ‘Rappresentanti che subito dopo la tragedia di Lorenzo Toma, si sono auto attribuiti un ulteriore ruolo di "Giudicare", senza le opportune cautele e dovute certezze sulla causa che ha determinato un epilogo cosi tragico. Adesso le scuse innanzitutto ai Genitori di Lorenzo, a Tutti i Giovani, anche a coloro che non hanno un lavoro e che frequentano anche per una sera Imprese dell'Intrattenimento, per sentirsi un giorno tutti uguali, così superficialmente definito da questi Rappresentanti, "divertimentificio". Le scuse agli Imprenditori dell'Intrattenimento, che definirei geniali e volano di sviluppo, legalità, supporto alle Forze di Polizia. Le scuse alle forze di polizia anche "private" che ogni minuto lavorano a presidiare il Territorio. Insomma per la prima volta potreste essere "decorati" quali i Rappresentanti delle dovute ed improcrastinabili scuse a tutto il Salento!!
 
In realtà se è vero che da un lato c’è stata troppa fretta da parte di tutti nel commentare la notizia della morte di Lorenzo è anche vero che il risultato degli esami tossicologici non sposta di una virgola il problema del consumo di alcol e droghe da parte dei giovani nei locali del Salento. Non parliamo di colpe, che non ha senso. Ma di responsabilità sì! E le responsabilità sono di tutti.



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