Lecce, reddito medio non basso ma “diseguale”. Adoc Lecce: “Un Patto per la Redistribuzione”

“Si stringa un Patto per la Redistribuzione”, questo l’appello di Adoc Lecce “a tutte le forze sane e all’Amministrazione di questa città”, non solo per contrastare la povertà, ma per redistribuire il reddito all’interno del capoluogo salentino.

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La povertà a Lecce sta aumentando e aggredisce fasce di popolazione prima esenti da questo tipo di problema. “Le preoccupazioni espresse in questi giorni dalla Comunità Emmanuel, che meritoriamente gestisce l’Emporio della Solidarietà sulla Strada provinciale le Lecce-Novoli, sono condivisibili e sentiamo di farle nostre“. Così l’avv. Alessandro Presicce, presidente di ADOC Lecce, intende portare l’argomento al centro del dibattito cittadino.

“I nostri sportelli affrontano varie richieste d’aiuto”

Anche i nostri sportelli sono sempre più frequentati da persone che chiedono un aiuto non solo per essere orientati o difesi relativamente ai problemi consumeristici, ma anche – prosegue Presicce attraverso un comunicato pervenutoci in redazione –  perché cercano informazioni sui pochi strumenti di contrasto alla povertà che il nostro Paese offre. In verità troppo pochi e con risorse inadeguate per fronteggiare il mare delle diverse povertà. I nostri sportelli, con la collaborazione del CAF della Uil, fronteggiano sempre più di frequente richieste di aiuto, le più varie“.

A volte la risposta esiste (bonus energetici, reddito di dignità e di inclusione, gratuito patrocinio, ecc.); mentre invece “a volte non resta che indirizzare il cittadino in difficoltà verso l’Ufficio Comunale dei Servizi Sociali o addirittura alle mense o ai dormitori della Curia“. “Adoc si è anche attrezzata per assistere i cittadini nei casi previsti dalla Legge n. 3/2012 sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento, che va in aiuto delle famiglie o dei piccoli imprenditori stritolati dai debiti aprendo una via verso la loro esdebitazione, il cosiddetto fresh-start“.

Lecce, reddito medio non basso ma “diseguale”

Poi, Adoc fa riferimento ad alcuni dati numerici. Lecce è una realtà particolarmente difficile, in cui apparentemente il reddito medio pro-capite non è basso (quasi 14mila e 300 euro), quantomeno in linea con molte città analoghe per grandezza e collocazione geografica, ma esso risulta distribuito in maniera gravemente diseguale e cioè concentrato nelle mani di pochi. Il coefficiente Gini, il coefficiente che indica la concentrazione della ricchezza, secondo Ipres (cfr. Nota Tecnica 6/2017) è di 0,36, addirittura superiore a quello della Lombardia che è la regione sì più ricca, ma anche quella dove il reddito è distribuito nella maniera più diseguale. In Italia purtroppo l’incremento della ricchezza si coniuga sempre con una distribuzione diseguale.

Serve un “Patto per la Redistribuzione”

Urgente quindi che “l’Amministrazione Comunale di Lecce e le associazioni della cittadinanza attiva stringano un “Patto per la Redistribuzione”, che non significa solo lotta alla povertà, ma soprattutto lotta per la per redistribuzione del reddito nella nostra città. Bene ha fatto l’amministrazione a varare la TARI sociale e già il nostro sportello di via Pietro Palumbo è a disposizione dei cittadini per aiutarli nella compilazione delle domande da trasmettere agli Uffici. Ma fare di più, cominciare a ragionare in termini nuovi“.

A partire dall’allestimento di un dormitorio e una mensa pubblica per gli indigenti, ma studiando anche misure di solidarietà sociale nuove. Il problema è nazionale, ma in sede locale si può fare molto“. “Adoc – conclude l’avv. Presicce – è a disposizione per questo e fa appello a tutte le forze sane della città e all’Amministrazione perché si cominci a lavorare sul tema della redistribuzione del reddito nella nostra città“.



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