Adp chiude il 2017 in positivo, ma l’aeroporto del Salento deve essere potenziato

Risultati incoraggianti per Aeroporti di Puglia che archivia l’anno appena concluso con quasi 7 milioni di passeggeri in più rispetto al 2016 ma lo scalo Brindisino fa registrare una flessione dello 0,2%.

Aeroporti di Puglia chiude il 2017 con un ottimo +5,3% che si traduce in 6’991’415 passeggeri in più rispetto all’anno precedente.

“Siamo in presenza di un risultato che è frutto dell’impegno di quanti, Consiglio di Amministrazione, management, lavoratori, compagnie aeree, hanno operato per il suo conseguimento. Senza il verificarsi di fattori esterni straordinari, penso all’eccezionale nevicata dell’inizio dello scorso anno, alla decisione di Alitalia di impiegare aeromobili con minore capacità con contestuale riduzione delle frequenze sulla Brindisi–Milano Linate, o ancora alla riduzione di alcune frequenze adottate da Ryanair, il risultato avrebbe assunto contorni migliori, consentendoci di superare la quota dei sette milioni di passeggeri, impensabile solo sino a qualche anno fa”.

Così il Presidente di Adp, Tiziano Onesti, nel commentare i dati relativi agli arrivi e alle partenze registrate dagli scali barese e brindisino. Delle quasi sette milioni di unità transitate dalle due aerostazioni pugliesi, ben 6.852.744 sono state quelle di linea (+5,1% confronto al 2016) e 130.981 quelle dei voli charter (19,3%).

Incoraggianti, inoltre, i numeri inerenti le rotte internazionali che toccano quota +15,5%.

Non è però tutto oro quello che luccica

Se l’infrastruttura di Bari, infatti, può contare su una crescita dell’8,4% (4’571’537 utenti di cui più della metà, 2’829’525, sulla sola tratta nazionale e 1’742’012 su quella estera), non riesce a mettersi in scia Brindisi che, al contrario, fa registrare una flessione dello 0,2% passando dai 2’323’275 passeggeri di due anni fa ai 2’317’763 del 2017.

Il calo più sensibile lo si evidenzia sulle linee nazionali (-1,4%) che pagano il prezzo delle decisioni di Ryanair e Alitalia di depotenziare i rispettivi servizi da e per l’Aeroporto del Salento che, tuttavia, recupera qualcosina sul piano internazionale incrementando i flussi del 6,05%.

Na va, inoltre, dimenticato che le recenti politiche regionali mirate alla riapertura dei voli civili su Grottaglie e Galatina non hanno certo aiutato sebbene, come sottolineato dallo stesso Onesti, la Regione Puglia resti il primo azionista del sistema aeroportuale pugliese e, grazie a ciò, anche nel 2018 l’authoruty “darà ulteriore impulso alla propria azione per favorire l’espansione del network dei collegamenti e per consolidare i rapporti commerciali con i vettori, vecchi e nuovi, come dimostrano i già annunciati voli per Londra Luton di Wizzair e per Mosca di S7 Airlines”.

“Dati alla mano – ha poi concluso il presidente di AdP – i nostri aeroporti si confermano quale asset strategico per l’attuazione di azioni finalizzate allo sviluppo turistico, industriale e sociale della nostra regione. Un processo virtuoso nel quale la rete aeroportuale pugliese gioca un ruolo importante, distinguendosi non solo per i lusinghieri risultati di traffico, ma anche per la costante azione di qualificazione e potenziamento delle infrastrutture. Il tutto in un contesto di massima attenzione alla qualità dei servizi prestati e alle esigenze della clientela“.

di Luca Nigro



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