Andrea Guido suggella l’amore tra Giuseppe e Mino, è la prima unione civile a Lecce

A palazzo Carafa si è celebrata la prima unione civile sulla base della nuova normativa. Il celebrante è stato l’assessore Andrea Guido che si è detto emozionato non soltanto per aver unito due persone che si amano, ma anche per il traguardo di civiltà raggiunto.

È una data da ricordare per una città come Lecce, un po’ conservatrice  – bisogna dirlo – come tutte le città del Sud. Oggi, 9 settembre, si celebra la prima unione civile a palazzo Carafa e la cerimonia è stata officiata dall’assessore Andrea Guido, strenuo sostenitore dell’apertura a cui ha portato la legge 76/2016

Giuseppe e Mino – questi i nomi degli sposi – hanno visto il riconoscimento del proprio progetto di vita.  E in programma ci sono già altre due unioni.
 
“Da tempo – afferma l’assessore Guido – il nostro Paese attendeva una normativa chiara che sancisse il riconoscimento pubblico, anche sul piano giuridico, di diritti e doveri di ogni coppia che, nell’amore, nel rispetto e nel reciproco sostegno, decida di condividere la vita. La legge approvata lo scorso maggio rappresenta dunque un primo passo, ancora timido dal mio punto di vista, verso il pieno riconoscimento della molteplicità di famiglie, che di fatto sono già presenti nella nostra società”.
 
La cerimonia si è aperta proprio con la lettura del comma 11 della legge 76/2016: “Con la costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri; dall'unione civile deriva l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione. Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni”. E poi “Le parti concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l'indirizzo concordato”.
 
Tanta commozione nel corso di una cerimonia che i due sposi hanno voluto si svolgesse nella riservatezza, lontano da obiettivi e telecamere, nonostante l’inevitabile clamore mediatico.
“Mi sento onorato, naturalmente, ad essere il primo amministratore della città a celebrare questo nuovo istituto giuridico – prosegue Andrea Guido – Forse una delle pochissime cose buone che questo governo ci avrà lasciato alla fine del suo mandato. Ho sempre creduto nei buoni sentimenti. Ho sempre creduto nell’uguaglianza. Ho sempre creduto nella Costituzione che oggi più che mai va difesa dagli attacchi di chi la vuol piegare ai suoi scopi”.
 
E in ultimo una riflessione importante “Non credo si debba avere tutta questa paura del fenomeno della pratica dell’utero in affitto. Cosa costa a tutti noi credere veramente nell’amore? Non costa nulla. E ci aiuta a riacquistare un po’ di fiducia nel futuro. Visti i tempi che viviamo” ha concluso l’assessore.



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