Rispondiamo all’appello del vescovo Michele, portiamo in periferia la musica del Natale

Dopo 10 giorni dall’appello del nuovo arcivescovo di Lecce, nessun musicista ha ufficialmente dato la sua disponibilità a suonare nelle periferie durante le festività natalizie. Arriva l’appello di rinforzo di leccenews24.it.

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È triste il tempo di Natale senza aria di festa, senza luci, senza l’atmosfera giusta. Ma è ancora più triste l’indifferenza con cui è stata accolta la proposta del nuovo arcivescovo di Lecce che per Natale aveva lanciato un appello estremamente importante: portare nelle periferie l’atmosfera natalizia con canti e musiche a tema.

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Mons. Michele Seccia (Ph. Marco Perulli)

Non va bene che solo il centro di Lecce debba beneficiare del corredo esteriore della festa (presepe, albero di Natale, scenografie e addobbi luminosi) – aveva commentato il metropolita – la città è grande e tutti i quartieri hanno e devono avere la stessa dignità.

E allora il vescovo Michele Seccia ha suggerito a musicisti che ne hanno la possibilità, o a chi ha voglia di compiere un bel gesto per le sante feste, di andare a suonare nei rioni lontani dal centro, dove si percepisce molto meno l’afflato gioioso del Natale.

Una bella idea che fino a questo momento però è rimasta tale. Nessuno ha di fatto risposto, o ha fatto sapere di essere pronto a mettersi a disposizione.

Di certo non è cosa facile organizzare eventi di intrattenimento all’aperto, o concerti di Capodanno, tuttavia, siamo convinti che non occorrano grandi sforzi o particolari risorse. Basta la concessione di uno spazio pubblico da parte dell’amministrazione comunale e qualche artista di talento pronto a mettere in scena anche un repertorio collaudato con un minimo di servizio di amplificazione.

Leccenews24 intende dare eco e forza alle parole del vescovo Seccia e, pertanto, chiede formalmente ai suoi lettori di dare sponda ad una iniziativa così interessante e dal grande rilievo sociale e culturale.

In campagna elettorale tutti i programmi politici partono dalle periferie, poi, alla prima occasione buona, tutto ritorna al centro, seguendo una pessima abitudine centripeta, che non fa onore alla rinomata idea di accoglienza della bella Lecce e che certamente non è in linea con la tradizione cristiana della nascita di Gesù, nato fuori dalla città, in un grotta lontana dal centro del paese.



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