Briatore, addio Otranto con polemica. La sua lezione sulla ricchezza non è piaciuta al Salento

Il Salento, almeno fino a quando la situazione non sarà chiarita, dovrà fare a meno del Twiga Beach Club, il lido extra-lusso a picco sul mare di Otranto. Flavio Briatore ha ritirato la licenza del marchio concessa, non senza polemiche.

Da un lato, Flavio Briatore ha ragione da vendere. Che si apra o meno il lido extra-lusso a picco sul mare di Otranto a Mister Billionair  tocca solo in parte, ha altri «Twiga Beach Club» sparsi nei posti più belli e costosi del mondo come altri ‘interessi’ nel mondo della moda o della ristorazione che gli permettono di fatturare cifre impensabili ai comuni mortali. Aveva solo concesso la licenza per l’uso del marchio alla società Cerra, che avrebbe concretamente realizzato lo stabilimento balneare a cinque stelle. Della serie, l’abito fa il monaco: un conto sarebbe stato passare una giornata sugli scogli appuntiti della bellissima Porto Badisco, un altro stare comodamente sdraiati al sole su un confortevole lettino da centinaia di euro a sorseggiare champagne accompagnandolo con un sushi preparato sul momento.
  
L’imprenditore di Cuneo, però, ha deciso di fare un passo indietro e ritirare la licenza alla luce del sequestro probatorio del cantiere per alcune presunte irregolarità nelle autorizzazioni rilasciate dall'amministrazione comunale di Otranto. Le ipotesi di reato contestate riguardano violazioni di norme urbanistiche in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e abusiva occupazione del Demanio marittimo.
  
«Sono fuori, certo mi dispiace, ma in Italia non si può lavorare – ha dichiarato l’ex team principal della Formula1 a Repubblica Bari – Evidentemente la burocrazia conta più di ogni altra cosa. Così non mi interessa»
   

«Mi sembrava una cosa buona per tutti – spiega Briatore, che è del tutto estraneo all’indagine –  però, evidentemente, a qualcuno non piaceva: vorrei capire se tutte le centinaia di attività come quella hanno ricevuto un controllo al giorno per un mese e mezzo come è successo a questa. E, tra l’altro, sono sicuro che chi ci stava lavorando aveva rispettato tutte e dico tutte le norme, altrimenti non ci avrebbero messo così tanto per sequestrarlo».
 
Se ne va Mister Billionair con la sua lezione sulla ricchezza che non ha messo radici in quel Salento riluttante a capire che la frisa si può sponzare nello champagne. Se ne va, lasciandoci divisi a metà: c'è chi non sentirà la sua mancanza e chi, invece, sente di aver perso un’opportunità. Per ora, ha vinto quella fetta di turismo che "con cinquanta euro si fa tutta l’estate abbracciato a un ulivo".
 



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