Chiusura Banca d’Italia leccese, Paolo Pagliaro non ci sta

Il presidente del Movimento Regione Salento si esprime contro la decisione di chiudere la sede leccese della Banca d’Italia e parla ancora una volta di baricentrismo e della poca considerazione data al Salento

“Dopo il Tar, la Camera di Commercio, le prefetture, le sovrintendenze… arriva anche l’ipotesi di chiusura della sede leccese della Banca d’Italia. Un escalation giornaliera che vede nel mirino ogni sorta di presidio o ente secondario nel Salento, con la solita, annosa, vetusta concezione che i servizi siano utili solo a Bari e che il resto del territorio possa serenamente farne a meno”. Si esprime così il Presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro sull’ipotesi di chiusura della sede leccese della Banca d’Italia paventata negli ultimi giorni.

Pagliaro continua con la sua disamina del fatto: “Ciò dimostra la veridicità di due questioni che sottolineo da tempo: la prima, è che la Puglia è una Regione troppo grande e i tagli e accorpamenti a Lecce, per esempio, sono scellerati perché la distanza geografica da Bari è tale da privare di fatto i cittadini di un diritto; la seconda, è che la politica locale si interessa di tutelare il territorio solo quando si paventa la chiusura di questo e quell’altro ente, per una salutare passerella mediatica, senza capire –o senza voler capire- che si tratta di un problema strutturale. Bisogna uscire dall’ottica per la quale i problemi si affrontano quando si verificano, perché il Salento è bersagliato ogni volta che si parla di spending review. Una situazione divenuta insostenibile e che lascia il territorio privo di ogni tutela”.

L’imprenditore, presidente del Movimento Regione Salento, infine conclude, rivendicando una volta ancora l’indipendentismo del Salento nei confronti della Puglia: “Personalmente, sono convinto che anche questa soppressione verrà cestinata perché i giornali faranno la loro parte sul fronte dell’opinione pubblica, ma non si può stare in trincea periodicamente. La Puglia è troppo grande e una Regione Salento sarebbe gestibile e garantirebbe servizi migliori ai cittadini e pari dignità. Fino a quando però, si farà finta di difendere il Salento mentre di nascosto si strizza l’occhio a qualche potentato barese, il nostro territorio dovrà sapersi difendere dai continui tentativi di sopraffazione istituzionale e culturale”.