Codacons ha le prove, il rincaro dei prodotti ortofrutticoli c’è. Pronta la richiesta di verifica a 104 Procure

Codacons pronta a tutelare i consumatori sul rincaro abnorme dei prodotti ortofrutticoli a seguito delle condizioni meteorologiche delle ultime settimane. Neve e gelo non giustificano, infatti, un aumento del +190% dei prezzi, 104 le Procure interpellate per le verifiche.

Se ne è ampiamente discusso nei giorni scorsi, ma oggi, Codacons mostra le ‘prove’ dell’ingiustificato rincaro dei prodotti ortofrutticoli a seguito del maltempo e della nevicata che ha messo in ginocchio il settore nelle trascorse settimane.

A conti fatti, si sta parlando di un rincaro del 190% che, data la portata, non appare giustificabile in alcun modo risultando essere una crescita abnorme e senza precedenti.

Infatti, listini all’ingrosso alla mano, in uso nei principali mercati ortofrutticoli, antecedenti all’ondata di gelo che ha investito il paese (30 dicembre 2016, ndr), messi a confronto con quelli in vigore il 30 gennaio 2017 evidenziano in maniera inequivocabile come il rincaro dei prezzi sia lievitato immotivatamente. Si pensi al prezzemolo, la cui quotazione all’ingrosso è cresciuta del +190,35%. 

Inoltre, aumenti consistenti hanno investito anche altri prodotti come i broccoli (+169,6%), le bietole (+133,3%), i finocchi (+131,3%),la  cicoria (+121,1%), i cavoli verza ( +83,3%) e la lattuga (+82,6%).

Secondo Carlo Rienzi, fondatore e presidente di Codacons sarebbe oggettivamente impossibile che neve e gelo siano responsabili di un rincaro di queste proporzioni per prodotti che sono stati certamente raccolti settimane fa, quando le condizioni meteo erano ancora favorevoli. 

Questa la ragione che avrebbe spinto Codacons ha chiedere a 104 Procure italiane di far partire una serie di verifiche per smascherare i luoghi in cui si annidano le speculazioni e portare alla luce gli eventuali responsabili. 

Nonostante il comparto agricolo viva oggi un momento di piena diffcicoltà conclamata anche dalla richiesta dello stato di calamità a seguito degli eventi meteo ben noti che hanno caratterizzato le ultime settimane, a pagarne le conseguenze maggiori sarebbero anche in questo caso i consumatori, raggirati con la scusa di  neve e gelo, che si ritrovano a dover sostenere una spesa giornaliera per l'acquisto di questi prodotti non preventivata e che grava non poco sul bilancio delle famiglie già abbastanza in difficoltà.



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