“Senza il Samsara Gallipoli muore”. I gestori del lido si oppongono alla chiusura e chiedono il dialogo

Dopo l’avviso di sgombero dell’area demaniale, i proprietari del Samsara Beach di Gallipoli chiedono un confronto con l’Amministrazione.

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Non ci stanno i proprietari del Samsara Beach di Gallipoli alla revoca della concessione demaniale disposta  da una determina del Comune della “Città Bella” a firma del dirigente dell’Ufficio Tecnico Giuseppe Cataldi.

Stamane l’Hotel Risberg di Baia Verde è stato il teatro della conferenza stampa tenuta da Davide Cicchella, co-founder del Samsara Beach, e da Rocco Greco, amministratore della Sabbia D’Oro SRL. Accanto a loro il giornalista Enrico Paolini, l’avvocato Danilo Lorenzo (C.N.A), dell’esperto legale avv. Andrea Sticchi Damiani e di Mauro Della Valle, Presidente Federbalneari Salento.

“Importanza strategica per il territorio”

In apertura, Cicchella ha ribadito: “questa conferenza è trasmessa anche in diretta streaming e tra i tanti messaggi di vicinanza che ci stanno arrivando, qualcuno ci ha scritto che senza il Samsara Gallipoli è destinata a morire”. Un leitmotiv rimarcato spesso durante l’incontro avuto con la stampa e con tutti i cittadini.

Nel corso degli interventi è stata sottolineata l’importanza nell’economia turistica della struttura balneare raggiunta lo scorso 23 novembre dall’ordinanza. Secondo la Capitaneria di Porto, infatti, la concessione demaniale marittima data al Samsara doveva essere riservata a posa di ombrelloni e sdraio, ma che in realtà era utilizzata come area ad uso discoteca.

Da Della Valle a Greco, invece, si è puntato sulla varietà di gente che quotidianamente affolla l’area del Samsara: “una clientela variegata, non solo giovani e giovanissimi, ma anche famiglie”.

“La legge e molto chiara su quello che non si possa fare sul demanio marittimo – ha chiosato il numero uno di Federbalneari Salento – ma l’imprenditore non è certo dei limiti positivi. Non dobbiamo dimenticare che il concessionario è un fiduciario dello Stato, il quale resta proprietario del bene costiero”.

Un dialogo prima delle carte bollate

Si chiede dialogo “senza arrivare alle carte bollate – dice Paolini – poi se serve arrivare davanti a un giudice, questo è compito degli avvocati”. In molti dei presenti sono voluti intervenire rimarcando l’importanza strategia che il Samsara riveste per il territorio salentino: “questa azienda – si dice – non dà da lavorare a molta gente, ma a tantissima gente”.

Uno spiraglio, un confronto, è quello che si chiede dal Samsara. Al momento, però, decorrono ancora i 60 giorni di tempo per lo sgombero dell’area occupata. “In caso di inottemperanza – si legge nell’ordinanza comunale – si procederà d’ufficio a spese dell’ingiunto, provvedendo al recupero delle somme eventualmente anticipate da questo Comune a norma dell’art. 84 del Codice della Navigazione, senza pregiudizio delle sanzioni previste dall’art. 1164 del Codice stesso e del diritto dell’Erario al pagamento delle somme dovute a titolo di indennizzo”.



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