Contro la xylella ricerca e sperimentazione targate Copagri

Questa mattina presso l’hotel Hilton Garden Inn di Lecce Copagri ha presentato il progetto di sperimentazione e ricerca per combattere il batterio killer che sta portando al disseccamento degli ulivi. Le attività vedono la collaborazione dell’Università di Foggia e del Salento.

Passare dalle parole ai fatti per non alzare bandiera bianca davanti al batterio che sta distruggendo gli ulivi del Salento. Oggi che a Bruxelles nella riunione dei ministri dell'agricoltura dei 28 paesi europei, approderà anche il dossier Xylella perché si teme che il contagio possa estendersi a tutto il territorio nazionale, parte un progetto coordinato da Copagri, che si avvarrà della ricerca effettuata  dal Dipartimento di scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente dell’Università degli studi di Foggia, e del Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche ed ambientali dell’ Università del Salento.

Alla fine abbiamo deciso di intraprendere un’azione fattiva di ricerca e sperimentazione a carattere scientifico con lo scopo di provare molecole eo prodotti eco-sostenibili da saggiare e quindi utilizzare in campo” questa la premessa di Fabio Ingrosso, presidente di Copagri Lecce che coordinerà sia la ricerca che la sperimentazione.

Ingrosso entra, poi, ancora di più nel tecnico “Il nostro tentativo ha l’ obiettivo di utilizzare prodotti eo molecole bio-compatibili al fine di ridurre o quantomeno limitare/rallentare  la "carica" patogena di natura fungina e batterica che causano il disseccamento a carico delle piante di ulivo, nonché di stimolare la ripresa vegetativa con lavorazioni al terreno e  potature, perché “più arature oggi equivalgono a meno trattamenti chimici domani”.
Ma è una sala preoccupata quella che oggi ascolta il tentativo di ricerca portato avanti in partnership dalle Università di Foggia e del Salento, con la collaborazione dell’ordine degli agronomi di Lecce e di Brindisi. Non solo per la paura dell’estremo ritardo di intervento, ma anche per le eventuali incompatibilità tra  la ricerca e il piano Silletti; questo, infatti, prevede eradicazioni per la creazione del cordone fitosanitario (anche se Giuseppe Ferro fa notare come il movimento di mezzi tra Lecce e Bari quotidianamente vanifica ogni sforzo di profilassi del corridoio), ma nulla riesce a mettere in essere per il trattamento delle piante a favore delle quali solo e soltanto la ricerca può far qualcosa.
I tempi sono stati comunicati: tra un anno questo progetto di sperimentazione farà i conti con se stesso nella speranza che la Xylella, nel frattempo, abbia smesso la sua fase di virulenza.
 
Un progetto che vede l’appoggio dell’organizzazione olivicoltori Unasco da cui parte una riflessione amara “Il problema della xylella fastidiosa,  che oggi  sta colpendo l'olivicoltura pugliese desta molta preoccupazione per tutto il comparto olivicolo Italiano. La rapida espansione dell'infestazione , infatti, se non bloccata per tempo, potrebbe estendersi su tutto il territorio nazionale, creando un danno irreparabile non solo per il comparto ma per tutto il patrimonio nazionale per il quale l'olivicoltura non è solo olio e prodotto, ma anche difesa del suolo, paesaggio e cultura”.

L’Unasco, quindi, sempre vicina ai produttori olivicoli, approva il progetto  che la OP Apulia insieme alla Copagri, con il coordinamento della Università degli studi di Foggia – Dipartimento di Scienze Agrarie , degli Alimenti e dell’Ambiente con il Prof.  Francesco  Lops e la dott.ssa Antonia Carlucci, intendono portare avanti con l’avvio di una sperimentazione in campo utilizzando prodotti agrochimici”.

Luigi Canino afferma “Ritengo, comunque, che una problematica di così vasta entità, non può essere affrontata da soli o individualmente ma vada condivisa con tutte le Istituzioni, Enti di ricerca,  organizzazioni agricole e di settore e cercare con una azione unitaria, coinvolgendo tutti i diretti interessati “gli olivicoltori”,  di individuare un percorso per fare fronte comune nei confronti del governo per reperire i fondi necessari  per debellare tale devastante malattia. La designazione del commissario straordinario per l’emergenza Silletti, almeno in questa prima fase, ritengo vada sostenuto” .



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