Crisi organica della Polizia Penitenziaria, l’Osapp chiede lo stato di emergenza

Valuta forme di protesta sindacale l’OSAPP Puglia che lamenta una grave crisi organica del personale impegnato nel carcere di “Borgo San Nicola” di Lecce.

Da tempo la crisi organica del personale di Polizia Penitenziaria impegnati nei vari istituti italiano la fa da padrona nel dibattito istituzionale. Lecce non è da meno. Crescono settimana dopo settimana gli episodi di violenza tra le celle (che sfociano in taluni casi anche in suicidi), guardie carcerarie aggredite, oltre a turni di lavoro stressanti.

Ecco perché nella giornata di ieri la Dirigenza della Casa Circondariale di Lecce ha inviate alle OO.SS della Polizia Penitenziaria un articolato per ristabilire l’organizzazione del lavoro in tutto l’Istituto Leccese con riferimenti Normativi molto puntuali.

“Solo che la Dirigenza del Penitenziario ha omesso di informare l’effettivo far bisogno di Poliziotti e Poliziotte per lo svolgimento del compito Istituzionale in primis in sicurezza e poi rispettando le Norme Contrattuali in 36 ore settimanali e 6 ore a turno”, chiosa Ruggero Damato, Vice Segretario Provinciale OSAPP Puglia.

“Appare molto evidente – prosegue – la difficoltà della Dirigenza a dichiarare lo stato di emergenza per ovvie ragioni, per quanto riguarda il personale determinato dal decreto dell’ottobre 2017 che determina le piante organiche dell’intero territorio nazionale e quello leccese, pertanto invitiamo la Dirigenza Penitenziaria Leccese a dichiarare l’emergenza della mancanza di personale di Polizia Penitenziaria che si attesta oltre le 150 unità senza considerare la prossima apertura del nuovo padiglione e dell’ex minori di Monteroni in custodia attenuata, tale circostanza di vitale importanza per un proseguo di un confronto leale sindacale.

In assenza di ciò valuteremo le forme di protesta a questo punto si democratiche ma molto incisive essendo contrari a qualsiasi nuove aperture senza che venga inviato nuovo personale in forza non dimenticando le false promesse di personale all’apertura del reparto di osservazione psichiatrica dove l’Osapp non partecipo alle contrattazioni abbandonando e manifestando soli fuori dal cancello dell’istituto prima e non dopo l’apertura”.

Per il sindacalista, quindi, sono necessari “segnali di apertura alle Organizzazioni sindacali e soprattutto all’Osapp iniziando a sospendere tutte le attività trattamentale, come corsi di vario genere, teatro ecc.., in quanto la fruizione di tali attività non può e non deve ledere diritti sacrosanti dei poliziotti penitenziari, ribadendo di non essere contrari al trattamento dei reclusi ma favorevoli a ciò sempre che vengano garantiti diritti Contrattuali ai Poliziotti/e in sicurezza.

Tale fattore si estende anche al Comando del Nucleo Interprovinciale Traduzioni e Piantonamento di Lecce/Brindisi, in conclusione l’Osapp non era non lo è e non sarà mai disposto ad accettare privazioni di diritti sanciti dalla Carta Costituzionale e Contrattuali per nessun motivo in quanto la ratio dell’attività sindacale e la salvaguardia di doveri/diritti di tutti in quanto ormai si sia arrivati al paradosso dove si ci si muove nell’ambito del Ministero della Giustizia ricevendo giornalmente ingiustizia e violazione di Norme senza che nessuno prenda atto e correttivi, l’osapp a questo sistema dice e dira’ basta con tutti i mezzi democratici e di lotta sindacale”.