Stessa Spiaggia… stesso U.S.P. I docenti leccesi attendono ancora la graduatoria per le assegnazioni provvisorie

Manca poco all’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 e non è ancora stata pubblicata la graduatoria per le assegnazioni provvisorie.

Ci risiamo! A distanza di un anno esatto la storia si ripete: siamo al 20 di agosto e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Lecce non ha ancora pubblicato la graduatoria per le assegnazioni provvisorie per l’anno scolastico 2018/2019.

Come ogni anno le vite di circa 300 docenti leccesi, di ogni ordine e grado, e delle loro famiglie, è appesa alle “comunicazioni” dell’USP provinciale. Attese le operazioni di mobilità, alle quali non è affidata alcuna speranza per l’irrisoria percentuale di posti disponibili, attesi i tempi dei ricorsi, attese le nuove immissioni in ruolo, presto o tardi arriverà anche il turno dei “viaggiatori dell’ultimo treno”, quelli che conosceranno il destino lavorativo del prossimo anno scolastico forse il 31 agosto.

Roma? Milano? Bergamo? Vicenza? Oppure, la grande fortuna di lavorare ancora per un altro anno nella propria provincia senza sottrarre e sottrarsi all’affetto famigliare?

Per tutte queste persone, professionisti del pubblico impiego a cui però sono negate le generali regole di mobilità, non c’è stato nulla da fare: anche quest’anno l’USP di Lecce non si smentisce nelle tempistiche, tanto da prevedere addirittura una chiusura “extra” del 17 agosto per sopraggiunte necessità di necessaria e imminente disinfestazione.

Ma l’obiettivo non è puntare il dito contro i dirigenti e gli impiegati dell’USP, sempre carichi e sovraccarichi di lavoro, forse in numero sottodimensionato per gestire tutte le operazioni che ogni anno richiede il Miur per l’avvio del nuovo anno scolastico. Ciò, tuttavia, non può pesare sempre sulle stesse figure. Contrariamente ad altre province pugliesi, a Lecce non vi sono cattedre sufficienti a far si che tutti i docenti richiedenti assegnazione siano accontentati, è ingiusto questo annuale stillicidio che grava sulla serenità di un corpo docente preparato, che ha sempre dimostrato di avere voglia oltre che bisogno di lavorare, e che, inevitabilmente, si riverbera sulla formazione dei figli.

Se a questo poi aggiungiamo che ogni anno ulteriori posti in deroga appaiono improvvisamente dopo che molti docenti sono già partiti per la presa di servizio e, nella migliore delle ipotesi, devono sostenere stress e spese per rientrare oppure, come purtroppo si è verificato negli scorsi anni, devono rimanere lontani dagli affetti e vedere assegnati i “loro” posti da graduatorie di Istituto a colleghi con pochissimi punti. Davvero oltre il danno la beffa!

Molti di questi posti che magicamente sopraggiungono, in alcuni casi, consentirebbero addirittura l’assegnazione della cattedra di sostegno al docente dell’anno scolastico precedente, garantendo così agli alunni disabili e alle loro famiglie, la tranquillità e la giusta continuità didattica.

Restiamo in attesa di tutti i posti per tutti i docenti…sperando che prima o poi qualcuno si faccia fautore di un Piano di rientro che ci restituisca la perduta dignità umana e lavorativa.



In questo articolo: