Donazioni di organi: la nuova vita di tre pazienti, dalla dialisi al trapianto

Una storia di speranza che infonde fiducia in un futuro che smette di essere minaccia e diventa promessa. Tre nuove vite rinascono grazie al trapianto. Scienza e medicina sono le artefici.

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Dalla “schiavitù” della dialisi alla gioia del trapianto. Ha a che fare con la bellezza del ritorno alla vita, piena, libera e finalmente in buona salute, quanto accade ai pazienti dializzati che hanno la possibilità di affrontare il lungo e non semplice viaggio che li conduce ad accogliere un rene nuovo.

I “miracoli” della scienza

Piccoli “miracoli” che accadono anche nel Centro Dialisi del Distretto Socio Sanitario di Campi Salentina e che, ogni volta, regalano un sorriso agli stessi operatori sanitari: “Il 30 agosto – raccontano – ha ricevuto il trapianto di rene un nostro giovane paziente: con lui sono tre i pazienti trapiantati in quest’anno solare!”.

Tre nuove vite

Una bella notizia, tanto da far dire che “è un anno davvero memorabile, questo 2017, per i pazienti in trattamento presso il nostro Centro Dialisi”. Tre pazienti trapiantati, rispettivamente di 33, 45 e 70 anni, di cui due erano in trattamento con Emodialisi Extracorporea nel Centro Dialisi di Campi ed uno in Dialisi Peritoneale al proprio domicilio. “Ognuno – sottolineano i sanitari – in buon compenso riguardo alla propria patologia e con soddisfacente attività di relazione e sociale”.

La rinascita con il trapianto

Il trapianto, però, è un’altra storia. Cambia completamente la vita, perché si tratta della sostituzione della funzione renale nella sua complessità depurativa, endocrina, dell’equilibrio acido-base, della produzione dei globuli rossi, della composizione ossea, del controllo dei liquidi corporei e della pressione sanguigna. Insomma, di quella fucina vulcanica e sotterranea che sono i nostri reni.

Storie di speranza

Storie a lieto fine, come poche se ne sentono ultimamente. Storie che regalano speranza, storie che permettono, in alcuni casi, di tramutare il futuro da minaccia in promessa. Storie delle quali dobbiamo essere grati alla scienza, ai suoi passi da gigante, in un’epoca in cui anche la medicina è messa sovente in discussione.
La possibilità di una vita “normale” che è stata offerta a questi tre pazienti è e resta un faro di speranza per le tante persone che soffrono di quella orrenda “schiavitù” che è la dialisi.



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