Dopo la sentenza del Tar in 300 tornano in strada. Ed ora il concertone del 25 aprile è a rischio

Dopo la pronuncia del Tar del Lazio, con cui si rigetta il ricorso della Regione Puglia contro l’ok del Ministero dell’Ambiente all’espianto degli ulivi, inevitabili le azioni di protesta. E i concerti previsti a San Foca?

Come era prevedibile, la decisione del Tar giunta nelle scorse ore ha nuovamente fatto montare la protesta. Sono tornate così le barricate nell'area del cantiere Tap, nelle campagne di Melendugno.

Come già spiegato ieri,  il verdetto del Tar Lazio ha nuovamente dato il via libera alla multinazionale per riprendere le attività utili alla realizzazione del gasdotto. Insomma, gli ulivi continueranno ad essere espiantati.

Sono stati circa 300, tra cittadini e attivisti, a presentarsi sul posto già nella notte per un ultimo disperato tentativo di fermare le ruspe e manifestare ancora una volta il dissenso di un territorio.

Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso della Regione Puglia contro il via libera del Ministero dell'Ambiente per l’ espianto degli alberi e subito sono partiti gli appelli a non mollare, nonostante tutto.

Una storia infinita, sfibrante, tra continui stop and go. Ora, a quanto si è appreso al termine della riunione del coordinamento di forze di polizia convocata ieri pomeriggio negli uffici della Prefettura leccese, rischiano di saltare i due concerti 'No Tap' organizzati a San Foca per il 25 aprile e l'1 maggio. In forte dubbio soprattutto quello del 25 aprile.

Nella riunione alla quale hanno preso parte tra gli altri il sindaco di Melendugno, Marco Potì, e il presidente della Fondazione 'La Notte della Taranta', Massimo Manera, al quale era stata affidata l'organizzazione dell’evento musicale del 25 aprile, si è discusso dell’opportunità delle iniziative che volevano sensibilizzare sul tema, alla luce del verdetto del Tar del Lazio. Mancherebbero le condizioni di sicurezza nel piano elaborato dal Comune di Melendugno secondo le recenti prescrizioni anti-terrorismo. Inoltre, il tempo pare essere troppo poco per gestire i sistemi di sbarramento e prevedere un potenziale numero di partecipanti.

L'area che dovrebbe ospitare i due concerti è quella di piazza del Popolo, che può contenere al massimo 5mila persone. Per il concerto dell'1 maggio, invece, c’è tempo e la raccolta fondi continua.



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