Presentati oggi a Roma, in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, alla presenza della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Senatrice Valeria Fedeli, i risultati del concorso bandito dal MIUR, “Scuole Innovative, progettiamo la scuola del futuro” per la realizzazione di 51 scuole in tutta Italia, inserite nel piano delle opere triennali con un finanziamento di 350 milioni di euro. Dei 1238 studi di architettura, tra cui 40 stranieri, si è aggiudicato il terzo posto lo studio di architettura gruppoforesta, con il progetto per il polo scolastico del Comune di Lauria (Pz).
Il progetto
La proposta progettuale elaborata nel coworking “iArchitettura” della galleria Francesco Foresta, un laboratorio di ricerca per i giovani design, architetti e ingegneri, pone il disegno dell’architettura come innovazione della scuola, segno fondante della qualità dello spazio al di sopra della tecnologia. Un sistema di aule, ballatoi e laboratori in linea con le nuove esigenze didattiche; un organismo fluido in cui gli ambienti si aprono e si chiudono in relazione alle diverse funzioni; un ambiente fluido in un susseguirsi di punti di vista senza limite tra interno ed esterno che genera la creatività degli studenti.
Un progetto nel progetto che sviluppa, in un’area di 14.000 mq, un impianto a corte multifunzionale dove la scatola muraria va oltre la scuola, entra nel tempo libero della comunità locale con attività aggiuntive (palestra, auditorium, biblioteca, orti botanici). Il disegno di architettura segue le curve di livello, segna la collina, disegna un belvedere pubblico, elemento di contemporaneità nel paesaggio di un polo scolastico a scala territoriale.
Spiega l’architetto Alfredo Foresta:
“Una proposta dai significati antichi che reinterpreta la funzione sociale della scuola; l’edificio scolastico come punto di riferimento dello spazio pubblico, inclusivo e generativo, un nodo attrattore di attività culturali e sportive che vanno oltre l’orario scolastico in un’ottica di divenire un luogo identitario riconoscono dai cittadini”.
Gruppo di progettazione
Rossana Maria Gabriella Lamanna (capogruppo) Alfredo Foresta, Ester Maria Valentina Annunziata, Tiziana Panareo; Coworking iArchitettura, Irene Cappello, Stefano Martorelli, Laura Mazzei, Domenico Tuppi; con la collaborazione di Marilina Placentino, Carmelo Russo, Giulia Anna Spennato, Antonella Tuppi
I “punti di vista interni – esterni” dettano le geometrie di progetto, sole, vento e acqua scandiscono il ritmo dello spazio e il tempo delle differenti funzioni. Le grandi vetrate aprono la scatola muraria all’esterno, la piazza esterna si proietta all’interno senza limite di continuità.
Come in una città i dislivelli sono occasione per creare scalinate, piazze, slarghi e sono un invito a sedersi e sostare, nella scuola le scale, i vuoti e gli spazi aperti sono relazionati spazialmente offrendo a chi abita l’impressione di vivere in un insieme, in una costante interazione che genera un forte senso di comunità.
La scuola è aperta, inclusiva e generativa si apre alla città, i ragazzi si muovono liberamente, l’apprendimento non avviene solo dentro i muri di una classe. Aree esterne sono spazi dell’apprendimento: microcosmi di esplorazione che preparano lo studente all’ambiente interno.
“iArchitettura”
“IArchitettura, un’app per ‘architettura nel cuore” fonda le proprie radici nel 2014, a supporto della candidatura di Lecce Capitale Europea della Cultura 2019. Un coworking, ma anche punto di incontro tra ricerca e territorio, tra aziende e giovani laureati, i cui risultati sono stati presentati al tour di “RNext, Repubblica degli Innovatori”.
Il capitale umano resta l’un unico filo conduttore, dalla prima ricerca delle prime e uniche pubblicazioni dull’architettura contemporanea nel salento del 2008 architetture al margine al 2010 Monitoraggio architettura salento 2010. alla curatela del Premio Tekne 2017 “La coscenza del paesaggi : l’architettura” all’imminente pubblicazione “Orazio Antonaci architetto urbanista, design artista”.
Tutti gli architetti, o meglio tutti coloro che progettano con responsabilità sono portatori sani di politica, intesa come senso di appartenenza per la crescita del territorio, esplicitata attraverso l’arte più nobile: l’architettura.