Si è chiusa ieri a Lecce la settimana di celebrazioni per il ventennale della storica visita di Giovanni Paolo II a Lecce. Manifestazioni fortemente volute dall’arcivescovo metropolita di Lecce Domenico D’Ambrosio che per l’occasione ha invitato in città l’allora Segretario di Stato del Vaticano Angelo Sodano.
Il cardinale, uomo di fiducia di papa Woityla, ha presieduto ieri mattina una messa solenne in Cattedrale alla presenza di centinaia di fedeli, provenienti da tutta la diocesi, e dell’intero corpo ecclesiastico leccese.
Il cardinale Sodano, decano del collegio cardinalizio, si è soffermato a lungo sul ricordo della figura di San Giovanni Paolo II e sul suo intramontabile magistero, nel solco del quale la Chiesa dovrà camminare. Nessuno può fare a meno dell’insegnamento impeccabile di Papa Woityla, santo della Chiesa perché esempio fulgido di virtù e verità.
Dopo di lui la Chiesa non potrà essere più la stessa, ma non potrà nemmeno discostarsi dall’uomo che ha rafforzato la dottrina religiosa, che ha spinto come nessuno sul dialogo fra le religioni, che ha impartito un’accelerata straordinaria all’ecumenismo e che ha creato un rapporto nuovo e forte tra i giovani e la Chiesa Cattolica.
Sodano non ha dubbi nel definire storico e rivoluzionario ogni passaggio, ogni viaggio, ogni parola, ogni scritto di Giovanni Paolo II che i leccesi ebbero modo di incontrare e di conoscere personalmente il 17 e 18 settembre 1994, in occasione della visita apostolica fortemente voluta e organizzata nei minimi particolari dall’allora arcivescovo metropolita di Lecce Cosmo Francesco Ruppi, recentemente scomparso, ma indimenticato per il ruolo di guida svolto per vent’anni a servizio della Chiesa salentina.
Con l’intervento del cardinale Sodano si è chiusa la settimana dedicata al santo polacco e alla sua storica visita a Lecce, che lascia in eredità una coscienza nuova del ruolo speciale che la Chiesa svolge nel mondo e nel nostro mondo, qui, nel Salento, a Lecce, oggi.