Il primo Homo Sapiens Moderno? È nato a Nardò

Questa la sua carta d’identità: Homo Sapiens Moderno, nato a Nardò residente in località Porto Selvaggio presso Grotta del Cavallo, età 45.000 anni. Una tesi avvalorata anche dalle rivista scientifica ‘Nature’.

Il primo Homo Sapiens Moderno è nato a Nardò, residente a Porto Selvaggio (presso Grotta del Cavallo) ed ha 45mila anni. Questo è quanto emerso dai lavori di un incontro, tenutosi nella città neretina lo scorso Aprile, avvalsosi  delll’autorevole contributo scientifico della professoressa Filomena Ranaldo dell'Università degli Studi di Siena. Ad annunciarlo è l’assessore alla Cultura del Comune di Nardò, Mino Natalizio, a distanza qualche giorno dal convegno che di studi “Dal gesto alla storia: racconti di 40.000 anni fa a Portoselvaggio". Protagonista il Parco Naturale di Porto Selvaggio, in quanto del tema inerente la sua frequentazione umana sin dal Paleololitico, nonché a testimonianza della presenza nel luogo di un Uomo “anatomicamente moderno”.
 
L’importanza di questa teoria viene ribadita dall’assessore Natalizio: “Fa del reticolo archeologico che va dalla Grotta del Cavallo a Serra Cicora uno dei maggiori e importanti giacimenti in grado di provare non solo l’intensità di popolamento dei luoghi nel corso di tutto il  Paleolitico”. Non solo. Dimostrerebbe anche le profonde trasformazioni tecnologiche che hanno caratterizzato il passaggio dal paleolitico medio a quello superiore. Insomma, oggi sappiamo che tutta l’area che corrisponde al Parco di Porto Selvaggio risulta essere stata intensamente abitata sin dall’era paleolitica. Tesi avvalorata, peraltro, dalla rivista scientifica Nature.
 
Quanto alla fondatezza scientifica su cui si basa tale certezza è necessario  chiarirespiega l’Assessorecome emerso già durante il convegno, che la redazione di Nature non pubblica qualunque cosa le si inoltri. Gli articoli sono valutati da reference di taratura internazionale prima di essere accettate". "Aggiungo poi che oggi disponiamo di nuovi studi  e nuovi dati (prodotti da equipe che al contempo lavorano su siti archeologici europei che si ritengono associati all'arrivo del primo Homo Sapiens Moderno) che sembrano essere giunti risultati coerenti con quelli ottenuti a Grotta del Cavallo . Ricordo infine che i principali centri di ricerca d'Europa si stanno affidando ai protocolli di datazione messi a punto dalla stessa equipe di Oxford che ha proceduto alle datazioni presso la Grotta del Cavallo”.
 
L’obiettivo dell’Amministrazione è ora  valorizzare le eccellenze storico-archeologiche per scopi culturali, ma anche turistici. Per questo motivo grande impegno è stato disposto nella realizzazione   del Polo Museale Neretino che tra qualche mese dovrebbe diventare realtà. Del Polo museale faranno parte: il Museo Acquario, il Museo della Civiltà Contadina (di recente divenuto patrimonio della Città di Nardò, grazie agli Amici del Museo di Porta Falsa), il Museo Archeologico dei Ragazzi, il Museo Diffuso dell'Archeologia Costiera di Nardò e il Museo dell'Accoglienza.
 
Appena saranno ultimati i lavori del Polo faranno parte anche  il Museo della Preistoria (che sarà ospitato presso gli ambienti del Chiostro di S. Antonio di recente recuperati), il Museo della Nardò Messapica e della Nardò Romana (che sarà allestito presso il Torrione del Castello degli Acquaviva in corso di ristrutturazione) ed infine, il Museo del Mare ospitato  presso la struttura di via Marinai d'Italia."L'attivazione di questi contenitori culturali – afferma invece il Sindaco Marcello Risici consentirà di far tornare a Nardò  i reperti Archeologici rinvenuti sul nostro territorio. Per questo, l'Assessore Mino Natalizio e il Dirigente Nicola D'Alessandro, nei mesi scorsi, hanno incontrato a Taranto il Soprintendente La Rocca, che ha già dato un assenso di massima all'iniziativa".



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