Il Salento tira ancora, speriamo che non si spezzi

Benzinai, parcheggiatori e agenti di viaggio lanciano l’allarme. L’estate nel Salento sembra inverno. Marine semivuote e strade a scorrimento normale sono il segno di una difficoltà generale

Tiepido e povero, mai forse un mese di luglio così, almeno negli ultimi anni. La stagione, stando ai rilievi, ai commenti e ai dati diffusi dagli operatori, è partita in ritardo e con grande affanno.

L’idea del Salento turistico tiene ancora, ma non sembra avere più il respiro lungo di qualche tempo fa. Federalberghi non ha nascosto le difficoltà di inizio stagione con un evidente calo delle presenze, ma non nasconde nemmeno la speranza di un agosto degno del suo buon nome.

Ma è proprio questo il punto e cioè il clima di rassegnazione che si vive durante l’estate salentina nella costante e confortante attesa dei 20 giorni “di fuoco”.

Ridurre, però, il turismo a meno di un mese all’anno è degradante per la statura di settore che sognava di fare industria ed è mortificante per la strategie scaccia crisi. Ma il problema non è la crisi economica, o le abitudini modificate dei vacanzieri, il problema è l’assenza di programmazione strategica interistituzionale. Finito il tempo dei protocolli d’intesa, del marketing planetario e degli eventi mirabolanti sta rischiando di finire tutto.

E’ come aver seminato per un raccolto importante, passata la fase della mietitura nessuno ha più piantato nulla e nulla quindi crescerà. Il destino appare segnato se non si inverte subito la tendenza.
Zero investimenti, zero soddisfazioni, non solo economiche.

Il mare non è più quell’attrattore assoluto che richiama folle oceaniche, anzi la costa è quasi deserta. La riflessione, sottoforma di confidenza, arriva dai benzinai, ma è come se fosse una denuncia vera e propria.
I distributori di carburante si sono accorti delle differenze con il passato dalla frequenza giornaliera di auto che si fermano a fare rifornimento: “mai visto un luglio così deserto, non sembra nemmeno estate” dicono.

Per non parlare dei parcheggiatori nelle marine, praticamente disoccupati, a parte il sabato e la domenica.
Un discorso che vale anche per le capitali del turismo come Torre dell’Orso o Porto Cesareo.
Pazienza, tanto agosto arriverà. Certo, il problema è che poi passerà. E anche molto in fretta.