Al via la gestione Gorgoni. Accelerazione dei cantieri e tagli alla spesa farmaceutica le prioritÃ

Primo appuntamento ufficiale per il nuovo manager della Asl di Lecce che oggi si è presentato ai giornalisti. Gorgoni ha le idee chiare ed ha elencato le sue priorità per i primi mesi del suo mandato

Da ieri la Asl di Lecce ha ufficialmente il suo nuovo numero uno. Si tratta di Giovanni Gorgoni che succede a Valdo Mellone come manager dell’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Lecce. Gorgoni ha 43 anni, è di origini salentine ed è laureato in Economia aziendale alla Bocconi di Milano. Da giovane laureato ha iniziato subito a ricoprire ruolo dirigenziali nell’Asl di Viterbo, dove è rimasto fino al 2008, prima di passare a Roma ad occuparsi di facility management. Poi lo spostamento in Puglia, nel ruolo di direttore dell’Asl di Barletta-Andria-Trani.

Ora comincia la sua nuova avventura in una realtà diversa e per molti versi più complicata, già per quel che riguarda la vastità della zona di competenza. Il dottor Gorgoni non lo nega: “Nella provincia di Lecce ci sono meno possibilità di sporcarsi le mani perché il territorio è vasto. Proprio per questo non sarò un uomo solo al comando, ma chiederò l’aiuto di chi avrà competenze si gestione come i vari direttori amministrativi. Da loro pretenderò molto e mi aspetto tanto, ma io dall’alto cercherò di coordinare il tutto. I miei compiti saranno quelli di gestire relazioni, ricomporre equilibri, spegnere incendi, intervenire ovunque c’è bisogno di chiarezze e di una chiara suddivisione di compiti. In 20 anni di esperienza non ho mai avuto compiti facili e non lo sarà nemmeno questa volta”.

Poi si passa agli obiettivi e le priorità che il nuovo manager si pone per i primi cento giorni dei suoi tre anni di mandato. “Contenimento della spesa farmaceutica, accelerazione del cantiere del nuovo Vito Fazzi e di tutte le altre opere, nomine trasparenti dei primari, efficienza della macchina organizzativa: sono questi i primi obiettivi che cercheremo di realizzare. Sono consapevole che nei prossimi tre mesi dovremo spendere 20 milioni per le apparecchiature e che ci sono grandi appuntamenti che ci attendono, ma l’importante è lavorare e avere la giusta consapevolezza di quello che si fa. Non mi piace il termine rivoluzione e non fa parte del mio Dna. Cercherò dei cambiamenti drastici, ma non parliamo di rivoluzioni”.

Incalzanti poi arrivano le domande su Sanita Service, l’azienda di 800 dipendenti su cui Gorgoni ha un’idea ben precisa: “La Puglia per combattere il precariato che stava dietro alcune cooperative private è intervenuta con questa organizzazione. Ora è necessario rendere questo servizio sempre più di qualità e redditizio. Il mio orientamento sara quello di affidare la maggior parte dei servizi a Sanità Service”.

Gorgoni sa che presto arriveranno altri tagli da parte della Regione e che quindi bisognerà fare di necessità, virtù. Il nuovo manager però non è spaventato neanche da questo e ha due ricette ben precise. La prima è quella di puntare forte su distretti e medici famiglia anche per migliorare la qualità della vita e di salute dei cittadini: “Cercherò di cucire degli ottimi rapporti con medici famiglia e distretti. Attraverso questi due strumenti cercherò di migliorare la salute dei leccesi. Nella precedente esperienza ho avuto un rapporto formidabile con i gruppi dei medici famiglia e spero che non sia stato un caso e che io non sia stato solo fortunato. Ci sono parecchi luoghi comuni (guadagnano troppo, non trovano soluzioni) su queste figure, ma il buon senso vuole che loro siano interlocutori indispensabili per il sistema. La figura del medico di famiglia è importantissima perché per noi è gratuita e scontata, ma all’estero è a pagamento. Quindi non si può prescindere da loro che devono essere degli interlocutori privilegiati perché grazie al dialogo con loro si può arrivare a soluzioni e processi importanti. Alleanza con pediatria e medicina di famiglia è, quindi, una priorità e si può fare in modo che anche le banali malattie vengono gestite in maniera più tranquilla, in modo da diminuire ricoveri per semplici stati febbrili o altri problemi di lieve entità”.

L’altra soluzione è un elemento imprescindibile da risolvere durante i tre anni del suo mandato e si tratta della riduzione delle spese farmaceutiche che ha detta di Gorgoni sono troppo alte: “Sono conscio del fatto che quando uno subentra e ha tre anni di tempo per agire non può risolvere tutti i problemi e so già che ci sono delle cose che non riuscirò a fare. Ci saranno però, come detto prima, delle priorità. Una di queste è la riduzione delle spese di assistenza farmaceutica. Essa ha una spesa pro capite troppo alta e non può essere una questione di malattie più frequenti, tipo la maggior incidenza deii tumori nel nostro territorio, o il maggior numero di abitanti. In un modo o nell’altro abbiamo il dovere di tagliare le spese”.



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