Lascia un vuoto enorme la scomparsa di Gianni Carluccio, il custode della memoria di Tito Schipa

Lecce e il Salento intero piangono per la scomparsa di Gianni Carluccio, il custode della memoria di Tito Schipa, colto probabilmente da un infarto fulminante mentre si trovava alla guida del suo Suv. Incredulo chiunque lo conoscesse.

«La scomparsa improvvisa e drammatica di Gianni Carluccio, persona splendida e appassionato operatore culturale, lascia un vuoto profondo non solo fra chi, come me, ha avuto il piacere di conoscerlo e di stimarlo, ma anche e soprattutto per la città intera, che gli deve immensa gratitudine per il lavoro certosino e instancabile che ha condotto, nel corso di tutta la sua vita, per raccogliere ogni testimonianza possibile legata alla memoria del leccese più famoso al mondo, il tenore Tito Schipa». Sono le parole con cui Paolo Foresio, capogruppo del Partito Democratico al comune di Lecce ha voluto commentare la scomparsa dell’ingegnere e grande conoscitore dei personaggi storici leccesi, stroncato probabilmente da un infarto fulminante mentre si trovava alla guida del suo suv.
  
«Mi auguro in questa giornata così triste – conclude Foresio – che le istituzioni, in ricordo di Gianni, decidano di fare la loro parte in un'opera di valorizzazione e di conservazione nei confronti del suo prezioso Archivio e della figura fondamentale dello stesso Tito Schipa».  
  
Giovanni (all’anagrafe), infatti, ha lasciato un segno indelebile nel territorio che difficilmente potrà essere dimenticato: dal 2000 era responsabile dell'Archivio Schipa, incarico che aveva ricevuto direttamente dal figlio, Tito Schipa Jr.
  
Difficile descrivere in poche parole la sua cultura: laureato con il massimo dei voti in Ingegneria, presso l'Università Federico II di Napoli, ha svolto una notevole attività nel campo della salvaguardia dei Beni Archeologici, Architettonici, Artistici, Storici ed Ambientali del Salento.  Come difficile elencare i libri scritti i riconoscimenti ottenuti, i premi vinti dal cittadino onorario di Poggiardo a cui era molto legato.
  
Lo ricordiamo così, con un bellissimo ritratto de La Carrozza di Ruggero Vantaggiato:
  
«Lo conoscete? È Gianni Carluccio,
con il baffetto è sempre sorridente,
che a Tito Schipa traccia il “canovaccio”
mandando in visibilio tanta gente.
Di professione è un ottimo ingegnere
e nell’archeologia molto ferrato,
fa foto che le apprezzi con piacere
e un modo di parlare assai pacato».

L'operatore culturale Beniamino Piemontese ha chiesto al Sindaco di Lecce, di concerto con la famiglia, che la camera ardente sia allestita in Municipio 'per dare le giuste onoranze funebri al compianto Prof. Ing. Gianni Carluccio, esponente di alto livello della Cultura a Lecce'.

In questi momenti di profondo cordoglio, le più sentite condoglianze della redazione di leccenews24.it alla famiglia e alla moglie, Prof.ssa Ida Blattmann.



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