Mirella Solidoro, una vita da Santa. È cominciato oggi il processo di canonizzazione

La serva di Dio, Mirella Solidoro di Taurisano, morta nel 1999 in odor di santità, si avvicina agli onori degli altari. Oggi ha preso il via il delicato e complesso iter per la sua canonizzazione

È già venerata in molti Paesi del mondo, ma a partire da oggi potrebbe davvero arrivare presto alla gloria degli altari, perché quella del Paradiso l’ha raggiunta da un pezzo. Parliamo di Mirella Solidoro la giovane mistica di Taurisano, morta nel 1999 all’età di 35 anni.

Già proclamata «Serva di Dio» 3 anni fa, la giovane colpita da un cancro al cervello in età adolescenziale ha vissuto in coma per numerosi anni prima di risvegliarsi miracolosamente nel 1982. Da allora, e per 17 anni, la sua vita fu costellata da visioni mistiche e da una resistenza ammirevole a terribili sofferenze.

La sua morte venne già considerata come quella di una persona vicina a Cristo. Ecco perché oggi la diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca ha aperto di fatto il processo per stabilire le eventuali virtù eroiche che dovrebbero portare alla santificazione della giovane salentina.

Il vescovo diocesano mons. Vito Angiuli ha presieduto questo pomeriggio un rito solenne nella Cattedrale di Ugento al fine di sostenere il lavoro di indagine e accompagnare lo slancio spirituale che dovrà animare le decisioni del tribunale ecclesiastico e della Congregazione per le cause dei Santi. “La sua è stata un’autentica testimonianza di santità – ha dichiarato mons. Angiuli riferendosi al modo con il quale Mirella ha affrontato la sofferenza – stabilendo un rapporto speciale e diretto con Cristo Signore”.