No al rinnovo AIA per Colacem, i sindaci prendono carta e penna e battono i piedi

I primi cittadini dei comuni interessati scrivono alle Autorità competenti al fine di chiedere lumi sul rinnovo inoltrato dalla Colacem.

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Ferma e totale contrarietà al rinnovo dell’A.I.A.” è quanto scrivono i sindaci dei Comuni di Galatina, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Melpignano, Sogliano Cavour, Soleto e Zollino in una missiva indirizzata alle principali Autorità del Territorio deputate al rispetto dell’Ambiente e della Salute pubblica.

Il riferimento è all’ istanza di riesame AIA, presentata dalla Colacem S.p.A. Scrivono in qualità di Autorità Sanitarie Locali dei territori e delle popolazioni rappresentate, i primi cittadini, facendosi portavoce della Rete di Coordinamento costituita a seguito di incontri pubblici e composta da oltre 60 soggettività sensibili alle tematiche ambientali tra amministratori, associazioni, professionisti.

No al Rinnovo

Un NO secco senza se e senza ma, legato a tutti i motivi che ben si conoscono e che sono stati espressi più volte dagli amministratori che insistono nella richiesta di una nuova seduta della Conferenza dei Servizi per “valutare complessivamente insieme agli organi competenti le prescrizioni e i contenuti dell’elaborando atto autorizzativo che, abbiamo appreso, sarò discusso nel Tavolo Tecnico convocato per il 5 dicembre 2017”.

E rincarano “Riteniamo che allo stato attuale l’istruttoria non possa ritenersi conclusa e che, comunque, i sopra elencati comuni, sui cui territori ricadono i devastanti danni alla salute e all’ambiente del cementificio in questione, non possano essere esclusi dalla discussione finale sul provvedimento”.

I dati

I primi cittadini del Salento sottolineano in più punti “che la Colacem è classificata come industria insalubre in base al testo unico delle leggi sanitarie; che, tra il 2008 ed il 2012, Colacem ha causato un inquinamento tale da generare costi per danni ambientali e sanitari compresi fra 37 e 67 milioni di euro, secondo le stime dell’Agenzia ambientale dell’Unione Europea (Eea); che il cementificio di Galatina è situato ai margini di un’area urbana, caratterizzata, secondo rilevazioni Arpa, da livelli di particolato fine (PM2.5) già costantemente superiori a 10μg/m3, soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); che il rinnovo AIA di Colacem rappresenta un’occasione ineludibile per ridurre il livello di pressione ambientale e il rischio sanitario nel distretto di Galatina e nei comuni limitrofi, ovvero l’area con la più alta incidenza complessiva di neoplasie e di malattie polmonari croniche nella provincia di Lecce, identificata dall’Istituto Superiore di Sanità come area cluster per tumori polmonari”.

I dati preoccupano non poco alla luce anche del Progetto Europeo Life Plus MAPEC dell’Università del Salento attivato per approfondire l’esposizione pediatrica agli inquinanti atmosferici ed il Progetto IMP.AIR cofinanziato dal CUIS (Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino) con l’obiettivo di studiare i principali fattori di rischio ambientale cui sono esposti bambini di 6-8 anni residenti nei Comuni di Sternatia, Galatina, Cutrofiano, Sogliano Cavour e Soleto e di valutare gli effetti biologici precoci riconducibili proprio alle esposizioni ambientali.

Le richieste dei sindaci

Insomma, i sindaci chiedono “impegni precisi da parte degli organi competenti rispetto al potenziamento del sistema di controllo delle emissioni a camino e del monitoraggio ambientale nell’area in questione, tanto della qualità dell’aria, quanto delle matrici acqua e suolo, e sulla catena alimentare, con un campionamento dei prodotti ortofrutticoli e di latte e dei prodotti di trasformazione del latte, per determinare microinquinanti accumulabili come le diossine”. All’ ARPA, in articolare, si chiede di verificare la taratura dei sistemi di autocontrollo effettuati dalla Colacem e di intensificare di molto la tempistica delle verifiche proposte dalla società.
Urge anche, secondo i primi cittadini firmatari, una Valutazione di Impatto Sanitario (V.I.S.) da effettuarsi secondo linee guida ministeriali, ad opera di tecnici esperti.

Queste ed altre sono le tutele “tecniche” che gli amministratori salentini chiedono alla Provincia, alla Regione e al Ministero, per una battaglia necessaria per tutti i cittadini che, va detto, sono già vessati da numerosi attacchi alla salute.



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