Non lo pagano e non ha i soldi per il biglietto: l’odissea in Germania di un lavoratore salentino

Andrea, giovane 35enne leccese, ha trovato lavoro a Stoccarda, in Germania. Gli stipendi però non arrivano e, compreso di essere stato raggirato, ora cerca aiuto per poter tornare in patria. Dal Pronto Soccorso dei Poveri l’appello alla solidarietà.

Sono tanti i giovani che, a corto di speranze, decidono di lasciare l’Italia per tentare la fortuna all’estero. Stati Uniti, Australia, Sud America, le mete più gettonate, ma nemmeno in Europa mancano i flussi migratori, con Inghilterra e Germania in cima alla lista dei desideri.
  
Le storie hanno pressoché tutte il medesimo copione: in Italia non c’è lavoro, men che meno nel Mezzogiorno. La storia che vi raccontiamo, però, va oltre la semplice ‘fuga’ dal Paese e vede come protagonista un leccese di 35 anni.
 
Andrea, questo il suo nome, senza concrete possibilità di poter lavorare nel suo Salento, circa due mesi fa è riuscito a scovare grazie ai potenti mezzi di internet un impiego come aiuto cuoco in un ristorante a Stoccarda, nel sud della Germania.
 
900 euro più vitto e alloggio: questi gli accordi presi dal 35enne con il proprietario del ristorante tedesco. Entusiasta della nuova possibilità di rimettere in moto la sua vita, Andrea ha raggiunto la Germania carico di sogni e speranze. Si mette subito ai fornelli, ma la prima busta paga tarda ad arrivare. Il suo datore di lavoro accampa qualche scusa. Ma passa anche il secondo mese e il giovane salentino capisce di essere stato preso in giro.
 
Decide così di abbandonare il posto di lavoro e di tornare in Italia. Peccato però che c’è un piccolo inconveniente: Andrea non ha soldi per poter acquistare il biglietto del volo per poter rientrare in patria.
 
‘Vi prego datemi una mano’. Questo l’accorato appello che il leccese ha deciso di lanciare al “Pronto Soccorso dei Poveri” che tempo fa aveva assistito l’uomo. ‘La nostra associazione purtroppo non raccoglie denaro – fanno sapere dal PSP – perciò gli consigliamo di andare al Consolato Italiano a farsi aiutare’.



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