Paga la ruota forata di un taxi perché obeso, disavventura romana per 59enne leccese

L’uomo era arrivato a Roma in treno e, dopo essere sceso alla Stazione Termini, aveva deciso di prendere un taxi. Durante il tragitto è successo l?inconveniente ed il tassista, a fine corsa, gli ha presentato il salatissimo conto.

Chiama un taxi che lo porti da una parte all’altra della città, durante il tragitto si fora una ruota e alla fine della corsa il tassista gli presenta il conto comprensivo, non solo del viaggio, ma anche della quota per la riparazione della gomma. Sembra una barzelletta, o comunque una storia divertente da raccontare al bar agli amici, ma purtroppo è un fatto realmente accaduto.

Lo sfortunato protagonista, la vera e propria vittima della vicenda, è M.O., un 59enne leccese che si trovava a Roma. L’uomo era arrivato a Roma in treno e, dopo essere sceso alla Stazione Termini, aveva deciso di prendere un taxi per accorciare le distanze con la sua destinazione. Durante il tragitto, poi, come detto, è successo l’inconveniente. La ruota, una delle due di destra, dove era seduto il passeggero, si buca ed il tassista provvede a sostituire la gomma bucata con quella di scorta.

Fin qui tutto normale, tutto di ordinaria amministrazione. La sorpresa, però, arriva quando, a fine corsa, l’autista del taxi presenta il conto al suo cliente. Il prezzo complessivo del viaggio, infatti, è molto più alto del dovuto e del previsto e, alla richiesta ben precisa del 59enne leccese di quale fosse il motivo di un esborso così esorbitante, il tassista gli dice tranquillamente che c’è da pagare anche la riparazione della ruota che, a suo dire, si sarebbe bucata per il troppo peso del passeggero.

Questa storia, che ha dell’incredibile, si è chiusa lì perché il pover’uomo non ha battuto ciglio e per evitare polemiche ha pagato il conto, anche se non fosse per nessuna ragione al mondo costretto a farlo. Un ennesimo atto discriminatorio verso chi, solo per un problema fisico, come può essere in questo caso l’obesità, vive ogni giorno in condizioni di disagio in una società che ancora non ha posto le basi per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione verso chi viene considerato “diverso”.



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