Per un intervento chirurgico al Vito Fazzi liste d’attesa lunghissime e c’è chi attende da 3 anni

Al Reparto di Chirurgia del nosocomio leccese in una lista di attesa si possono contare 1266 pazienti, con qualcuno che attende da circa 3 anni. Possibile che le sale operatorie aprano anche di pomeriggio.

La segnalazione che oggi arriva dall’Associazione Salute Salento, vicina alle problematiche sanitarie del Capoluogo, è quanto mai allarmante. Il presidente dell’associazione, Cesare Mazzotta, apre la nota stampa con la domanda “Quando mai la Chirurgia del Fazzi ha ospitato pazienti inviati dal Pronto soccorso perché in Medicina non c’è posto? Eppure in questi giorni, alcuni dei 40 posti letto al 3° piano dell’ospedale leccese sono vuoti”.

Sicuramente una buona notizia per il primario del Pronto soccorso, sempre alle prese con la ricerca di un posto letto per le emergenze. La situazione, però, nelle previsioni, è destinata ad aggravarsi nei prossimi giorni con l’esplosione dell’influenza. Da qui, una circolare interna dei giorni scorsi dispone che anche Chirurgia metterà a disposizione dei pazienti extralocati – ovvero quelli che non trovano posto nel reparto che li dovrebbe curare – almeno 4 posti letto, ovvero il 10%.

Ciò che preoccupa è la drastica riduzione delle sedute operatorie, avvenuta in concomitanza del pensionamento, a giugno scorso, del primario, Corrado Manca. L’allora direttore generale Giovanni Gorgoni decise di accorpare i due blocchi operatori per razionalizzare le risorse e per consentire i lavori di adeguamento delle sale operatorie che si erano resi necessari dopo alcune prescrizioni dei Nas.
Ci si trovava anche in periodo estivo e quindi era necessario garantire le ferie al personale: così le sedute vennero ridotte a 3-4 a settimana, invece delle 11 di cui il reparto poteva disporre negli anni 2013 e 2014.

E poi, come viene specificato da Salute Salento, da gennaio a luglio 2015 si è passatida 8  a 7  e  6  sedute, nonostante una lista di attesa che a metà giugno 2015 era di 722 pazienti. Ad agosto, poi, si è arrivati a 3 sedute la settimana per le emergenze e i tumori.

Da novembre scorso, poi, riuniti i gruppi operatori, i bisturi hanno ripreso a funzionare ed oggi le sedute sono diventate 6 a settimana e quanto prima, annuncia Cesare Mazzotta, con 2-3 sedute aggiuntive nel pomeriggio, si potrebbe arrivare a 9 -10 sedute.

Gli interventi programmati che nel 2013 erano circa il 40 %, sono diventati molto pochi perché viene data la precedenza soprattutto ai tumori – si legge nella nota stampa di Salute Salento – Il paziente che ha un’ernia segna il passo: qualcuno attende anche da 3 anni”.

L’equipe chirurgica del Fazzi è diretta oggi dal dott. Paolo Mastrototaro, chirurgo di lungo corso originario di Giovinazzo, a Lecce da 36 anni, assieme ai suoi 16 medici e agli infermieri strumentisti.



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