Quattro comuni insieme contro l’impianto di trattamento dell’amianto a Cavallino. Notificato il ricorso

Si tratta di San Cesario, Lizzanello, Lequile e San Donato che hanno notificato il ricorso al Tar del Lazio avverso il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 230/2018.

«Si vuole realizzare un impianto, che tra due anni sarà industriale, su una zona sulla quale insistono già, da oltre un decennio, due discariche di Rsu e due impianti di trattamento e trasformazione dei rifiuti. Non possiamo fare della zona tra Cavallino,San Cesario, San Donato, Lizzanello e Lequile la capitale pugliese dei rifiuti di ogni genere e specie, adesso basta», con queste parole il primo cittadino di San Cesario di Lecce, Fernando Coppola, commenta il ricorso, notificato ieri al Tar del Lazio, avverso il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 230/2018 che esclude dalla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) l’impianto sperimentale per il trattamento dell’amianto proposto dalla Project Resource Asbestos S.r.l. nella zona industriale di Cavallino.

Insieme al comune a pochissimi chilometri dal capoluogo anche Lizzanello e Lequile, rappresentati e difesi dall’Avv. Francesco Cavallo del foro di Lecce e quello di San Donato, che ha presentato analogo ricorso, con l’avvocato Rosa Fanizzi, ach’ella del foro di Lecce.

«Asl di Lecce, Arpa e Regione Puglia – conclude il sindaco –  hanno dato parere negativo al progetto e chiesto approfondimenti proprio perché la zona è già fortemente pressata dal punto di vista ambientale e si tratta di un impianto sperimentale mai realizzato prima né altrove, degli esiti del quale nessuno sa nulla, che genererà emissioni e dispersioni di amianto. Con i colleghi ci siamo confrontati e non abbiamo avuto dubbi: questo progetto deve essere almeno sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale. Le nostre popolazioni sono stufe e vogliono essere coinvolte e informate con dati certi».



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