Mancata riforma del sistema carcerario, protesta degli avvocati penalisti: niente processi il 13 e il 14 marzo

La Camera Penale di Lecce aderisce all’astensione dalle udienze penali, indetta dall’Unione Camere Penali Italiane per il 13 e 14 marzo 2018.

Anche la Camera Penale di Lecce ha aderito all’astensione delle udienze penali indetta dall’UCPI, l’organizzazione che rappresenta gli avvocati penalisti italiani. Una “protesta” per esprimere il proprio sconcerto per il comportamento del Governo uscente che – per ragioni elettorali – non ha approvato la riforma dell’Ordinamento penitenziario, frutto del lavoro degli Avvocati, dei Magistrati e del mondo accademico e pronta per essere adottata. Per questo, incroceranno le braccia per due giorni: niente processi il 13 e il 14 marzo. Non solo, martedì si daranno appuntamento a Roma, presso la residenza di Ripetta, per invocare l’approvazione del decreto, già sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri, che disciplina il ricorso alle pene alternative rispetto al carcere. L’iniziativa è volta a scongiurare il rischio che il provvedimento subisca una battuta d’arresto.

Nello stesso tempo, incrociando le braccia l’Unione Camere Penali Italiane vuole portare all’attenzione dei nuovi parlamentari il tema di una nuova esecuzione penale, rispettosa dei diritti dei detenuti ed in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, che già nel 2013 ha sanzionato l’Italia. Quell’anno la Corte europea dei diritti dell’uomo accusò il Belpaese di violare i diritti dei detenuti tenendoli in celle troppo piccole, dove avevano a disposizione meno di 3 metri quadrati. Per il trattamento inumano ricevuto, 7 reclusi furono risarciti con 100 mila euro per danni morali.

In particolare, la riforma già pronta prevede norme specifiche a tutela delle donne e madri detenute, condizioni detentive più umane, incentivazione del volontariato dei soggetti detenuti, semplificazione dell’accesso alle misure alternative alla detenzione, che ove approvate porrebbero l’Italia all’avanguardia in tema di diritti umani e civiltà giuridica.

«È inaccettabile – si legge nel comunicato a firma della Camera Penale di Lecce – che la finalità rieducativa della pena venga sistematicamente sacrificata dalla politica, sensibile solo al populismo imperante, a presunte esigenze di sicurezza, smentite dai dati del Ministero della Giustizia, secondo cui in Italia, nel 2017, i reati sono diminuiti».

Gli avvocati penalisti, dunque, si battono ancora una volta per i diritti di tutti e per i principi di civiltà giuridica sanciti nella Costituzione.



In questo articolo: