‘Senza stipendio, ma i lavoratori continuano col servizio’: sit-in al Centro di via Vecchia Carmiano

‘Nonostante le mensilità arretrate gli operatori garantiscono il servizio’, le sigle sindacali davanti al Centro di via Vecchia Carmiano per un sit-in di protesta. Lezzi (UGL):’Pronti ad intraprendere tutte le strade per garantire i diritti dei lavoratori’.

Lo avevano già annunciato, con tanto di documento unitario, settimana scorsa. Stamattina, dunque, le sigle sindacali hanno messo in piedi il sit-in davanti al Centro Polivalente per diversamente abili di via Vecchia Carmiano. Una circostanza che vede comunque i lavoratori garantire l’indispensabile servizio a circa cinquanta famiglie, senza però ricevere lo stipendio da alcuni mesi (per la precisione, cinque mensilità). «Le organizzazioni sindacali lamentano ancora una situazione di difficoltà venutasi a creare – sottolinea a LecceNews24.it Maurizio Lezzi, segretario UGL Lecce –, e nonostante tutto i dipendenti continuano a svolgere il loro compito di assistenza ai ragazzi». Accanto agli operatori, mostrando dunque la loro solidarietà alla questione, c’erano anche l’Assessore ai Servizi Sociali, Nunzia Brandi, ed il consigliere comunale Roberto Martella. Chissà che il loro intervento politico non possa, magari, fare da collante tra le parti. 

«Siamo inoltre irritati – prosegue il segretario Lezzi – poiché non siamo ancora a conoscenza degli ultimi sviluppi in merito al procedimento di risoluzione del contratto con CESFET. Morale della favola, rimane tutto invariato e non escludiamo, come già ribadito in altre occasioni, una giornata di sciopero per comunicare le difficoltà incontrate, sensibilizzando l’opinione pubblica. E ciò, peraltro, viene compreso proprio dai genitori, i quali desidererebbero tanto che si riuscisse a dare una stabilità agli educatori dei loro figli. Perché qui, ciò che conta realmente, è proprio l’assistenza a cui hanno diritto questi ragazzi».

«Pertanto – conclude Lezzi – siamo pronti ad intraprendere tutte le strade percorribili a tutela dei diritti di questi lavoratori». La speranza, dunque, resta sempre quella che il Consorzio, le sigle e i lavoratori trovino un punto d’incontro, risolvendo l’annosa vicenda. 



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