Si è spento ieri Cesare Alfarano. Il re degli ottici leccesi sconfitto da un male incurabile

Professionalità, signorilità e umiltà. Lo ricordano così i tanti leccesi che grazie a lui hanno potuto ‘vedere meglio il mondo’. Un male incurabile lo ha sottratto in pochi mesi all’affetto dei familiari.

A Dippold, l’ottico di Spoon River, Edgar Lee Masters aveva dedicato i versi più belli della sua Antologia, quei versi ripresi e immortalati poi in musica da Fabrizio De Andrè. All’ottico della città, il poeta aveva voluto dire grazie nel giorno del suo addio, perché grazie alle sue lenti aveva avuto la possibilità di vedere meglio il mondo, di vedere più nitidi i suoi colori, le immagini meno confuse.
 
Anche Lecce ha avuto il suo ottico, Cesare Alfarano. Un professionista a cui in tanti, tantissimi si sono rivolti per mettere gli occhiali, scegliere le lenti giuste, la montatura più indovinata o solo anche per riparare quell’aggeggio rotto da una pallonata o dalle mani giocose dei propri figli.
 
E lui con garbo, signorilità, gentilezza e bontà d’animo – come ha scritto con sapienza qualcuno nei tanti messaggi di cordoglio recapitati via Facebook ai figli – aveva una parola per tutti. Si metteva lì, nel suo laboratorio, al piano -1 del negozio di Via Oberdan e provvedeva ad ogni cosa.
 
Chi usciva dal suo negozio certamente ci vedeva meglio di quando era entrato. Un professionista, umile e laborioso.
 
Un male incurabile nel giro di pochi mesi lo ha sottratto alla famiglia, alla moglie, ai figli e ai nipoti. Con lui va via un uomo a cui il tessuto imprenditoriale e commerciale di Lecce deve tanto.
 
Ai tanti pensieri degli amici, si aggiunge anche il cordoglio della redazione di Leccenews24.it che ha avuto il piacere di conoscere Cesare e oggi vuole ricordarlo e rendergli merito.



In questo articolo: