‘Si saranno confusi. Sarò premiato a Lecce non ad Oslo’, Don Attilio non vuol sentir parlare di Nobel

Il Direttore della Caritas di Lecce glissa sull’iniziativa del neonato comitato che sta raccogliendo le firme per candidare don Attilio al Premio Nobel della pace per la sua incessante attività contro le emergenze del territorio.

Quando lo chiami al telefono per complimentarti direttamente con lui per l’iniziativa del Comitato Spontaneo nato a Lecce che sta raccogliendo le firme per candidare la Caritas di Lecce al Premio Nobel per la Pace, Don Attilio Mesagne che della Caritas è il direttore, quasi quasi trasecola. Di più quasi si arrabbia.

Tanto rumore per nulla, tanto rumore per uno sbaglio’ risponde al cellulare.

Come uno sbaglio, Don Attilio, la notizia è circolata in mattinata sui principali quotidiani on line…
Noooo. Si è trattato di un errore. Si sono confusi, io sarò premiato a Lecce, in Piazza Sant’Oronzo, il 24 agosto a sera, in occasione delle festività per i Santi Patroni in un evento organizzato dal Comune. In quella occasione riceverò dalle mani del Sindaco un riconoscimento – non mi piace parlare di premi – nella sezione ‘Sociale e Solidarietà’. Anzi più che il sottoscritto lo riceverà la Caritas di Lecce ed io come direttore andrò a ritirarlo. Parlare di premio Nobel mi sembra non solo esagerato, ma addirittura inutile

Inutile, don Attilio? Ma se il Comitato sta raccogliendo tante firme…
Un errore, un errore. Noi facciamo solo il nostro dovere, tra tante difficoltà, tante emergenze, tanti bisogni. E lo facciamo con la consapevolezza che stiamo attraversando un momento difficile ma che possiamo farcela, che dobbiamo farcela. Lo dobbiamo al senso di giustizia sociale che dovrebbe essere innato in ciascuno di noi e che laddove non è innato va instillato con comportamenti esemplari. Lasciamo stare i Premi Nobel, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti insieme per risolvere i problemi della nostra società che sono problemi di povertà e di solitudine.’

Insomma butta acqua sul fuoco della notizia il direttore della Caritas, di Premi Nobel non ne vuole sentir parlare, anche se la macchina si è già messa in moto e sarà difficile fermarla dal momento che nasce dall’iniziativa di persone che tutti i giorni tastano con mano l’operosità di Don Attilio nell’affrontare le emergenze di Lecce. A lui non interessano i grandi riconoscimenti e siamo certi che anche nel giorno in cui riceverà il Premio alla Solidarietà  e al Sociale nella sua città, non perderà l’occasione di salire sul palco per lanciare qualche appello, per risvegliare molte coscienze, per richiamare tutti al proprio impegno. Per andare ad Oslo non c’è tempo, il Salento chiama e la Caritas non può che rispondere.



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