Storie Maledette, Sabrina e Cosima innocenti per i social. Franca Leosini: “non era un crimine da ergastolo”

Dopo le polemiche sollevate dalle due puntate di Storie Maledette dedicate al delitto di Avetrana, Franca Leosini, intervistata a Radio Capital, ha espresso la sua opinione sulla punizione inflitta alle due donne di casa Misseri.

Scomparire all’improvviso un giorno di maggio”. Domenica andrà in onda la terza puntata di «Storie Maledette» incentrata sulla storia di Paolo Esposito che sta scontando il carcere a vita per l’assassino della moglie Tatiana e della figlia Elena. Eppure non si è ancora spento l’eco delle polemiche sollevato dalle due puntate del programma cult di Franca Leosini dedicate al delitto di Avetrana.

Le interviste della conduttrice a mamma Cosima e Sabrina hanno lasciato un po’ perplesso il pubblico che ha seguito (e commentato sui social) il racconto delle due donne di casa Misseri che, per la prima volta dopo la condanna all’ergastolo, hanno parlato in tv dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi.

Nella ‘descrizione’ del programma, sul sito ufficiale della Rai, si legge testualmente: «I tragici protagonisti di “Storie Maledette” sono persone piombate nel baratro di una maledetta storia della quale o sono responsabili o pagano alto il prezzo di una colpa della quale si professano innocenti». Un aut-aut che aleggia anche nel pubblico social dopo il programma, sempre più propenso a credere mamma e figlia non colpevoli.

Io ho paura che Sabrina sia innocente. E vorrei che non fosse così, altrimenti con l’ergastolo sarebbe un secondo omicidio”, si legge in un commento su Twitter. Uno dei tanti.

Qualcuno ha letto dietro lo stile e il linguaggio, ormai noto, della giornalista un atteggiamento poco neutrale, quasi innocentista. Soprattutto perché non è stato concesso un contraltare con un avvocato o un rappresentante della famiglia come aveva dichiarato la criminologa Roberta Bruzzone, interpellata da ilfattoquotidiano.it.

«Se devi indagare sulla psicologia, lo devi fare attraverso i fatti contestati e riconosciuti da tre atti di giudizio. Poi il programma è suo e faccia quel che vuole, ma lo trovo discutibile» aveva tuonato.

Alla fine, forse per spegnere il fuoco ancora acceso delle polemiche, Franca Leosini ha abbandonato per un attimo il suo ruolo impenetrabile per dire la sua sul delitto che, a distanza di tanti anni, fa ancora discutere. E Lo ha fatto in un’intervista a Radio Capital.

«Non do mai giudizi. Spesso mi chiedono “Tu che pensi?”, ma io non dico mai nulla. In questo caso però, una cosa di cui sono profondamente persuasa – ha dichiarato – è che qualsiasi sia la verità, sono profondamente convinta che non era un crimine da ergastolo. Quello che io ho imparato nei 24 anni circa di Storie Maledette è la dicotomia sgomentevole nella valutazione dei reati da parte della magistratura: a parità di crimini o di reato o di ipotesi di un crimine, vedi dare 18 anni ad una persona per duplice omicidio, e magari l’ergastolo a due persone che, quand’anche fossero state loro, comunque sarebbe stato un delitto d’impeto, che non prevede l’ergastolo nel codice penale».



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