Tenta di dare fuoco alla pineta di San Basilio, piromane messo in fuga dai ragazzi che ‘sorvegliano’ il cantiere

Un piromane avrebbe appiccato il fuoco alla macchia mediterranea accanto al cantiere di San Basilio. Fortunatamente, alcuni ragazzi del presidio No Tap hanno notato il fumo e spento le fiamme con coperte e altri mezzi di fortuna.

Ha provato, con la complicità del buio, a dare fuoco alla macchia mediterranea e alla pineta accanto al Cantiere di San Basilio, ma il fumo è stato “notato” dai ragazzi del Presidio No Tap che da settimane ‘sorvegliano’ gli ulivi, o almeno quei pochi rimasti, che la multinazionale svizzera deve spostare al sito di stoccaggio di Masseria del Capitano per far posto al tanto contestato microtunnel.
  
Come si legge sulla pagina Facebook del Comitato che ha prontamente documentato l’accaduto, solo il tempestivo intervento degli attivisti ha scongiurato il pericolo che il piccolo focolaio diventasse un incendio di proporzioni più vaste, visto anche il forte vento di tramontana che in questi giorni soffia imperterrito sul Salento. Con coperte e altri oggetti di fortuna, insomma, hanno spento le fiamme
  
Come si legge nel post, il piromane appena si è accorto di essere stato scoperto si è allontanato scappando nella pineta, ma dell’accaduto sono state informate le autorità competenti.
  
Insomma, la tensione sul litorale di San Foca resta alta dopo che il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dalla Regione Puglia contro le autorizzazioni del Ministero dell’Ambiente all’espianto degli alberi. Mentre il country manager di Tap, Michele Elia rimarcava la «bontà del progetto» sottolineando di aver incassato tutte le vittorie sul piano giuridico con undici sentenze a favore di TAP su undici ricorsi fatti, i contrari alla realizzazione del gasdotto per paura che a San Basilio tornassero uomini e mezzi della multinazionale a finire il lavoro avevano eretto barricate per ‘proteggere’ le quarantaquattro piante rimaste nel cantiere.  
  
«Resistere» è questo l’intento dei manifestanti. Almeno fino al 30 aprile quando per legge gli ulivi non potranno essere più toccati. 



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