Traffici illeciti Italia-Albania? E il cielo si riempie di velivoli militari. È l’esercitazione Corvus Corax

Dispiegamento di Forze tra Aeronautica militare e Guardia di Finanza in una vasta esercitazione che ha tenuto tanti salentini con il naso all’insù ad osservare velivoli militari. L’esercitazione è denominata Corvus Corax.

Un velivolo sospettato di traffici illeciti, proveniente dall’Albania e diretto verso le coste italiane, è stato intercettato dagli aeromobili dell’Aeronautica Militare che, dopo l’iniziale attività di monitoraggio, lo hanno passato in consegna alle unità aeree della Guardia di Finanza fino all’atterraggio presso l’aviosuperficie di Fondone, dove sono state svolte le conseguenti attività di polizia giudiziaria.
 
Questo è lo scenario che ieri mattina si è presentato agli occhi di coloro che hanno scrutato con curiosità i cieli del Salento ma ciò che poteva sembrare una situazione di potenziale allerta, in realtà era frutto di un'esercitazione congiunta sviluppata con l'obiettivo di integrare e migliorare la cooperazione tra tutte le componenti militari dello Stato per un efficace contrasto alla minaccia aerea.  
 
«Nel corso dei recenti anni – si legge nel comunicato stampa dell'Aeronautica Militare – il sistema della Difesa Aerea Nazionale si è trovato sempre più frequentemente a dover fronteggiare minacce di natura asimmetrica rappresentate anche da assetti o vettori caratterizzati da limitate prestazioni, bassa velocità di manovra e volo condotto a bassa/bassissima quota. Per contrastare tale realtà, risulta evidente la necessità di trovare sempre maggiori sinergie tra tutte le componenti militari e Corpi armati dello Stato per un efficace contrasto alla minaccia aero-portata. In tal senso, è di fondamentale importanza prevedere eventi addestrativi ed esercitativi comuni che vedano coinvolte tutte le articolazioni menzionate nell’impegno al contrasto della violazione degli spazi aerei nazionali e territoriali, elementi sinergici al concorso alla tutela della legalità nello Stato».
 
L’esercitazione denominata "Corvus Corax" è la prima nel suo genere ed è stata approntata per verificare la capacità sia di impiegare sistemi d’arma, basi aeree, sensori radar e personale di supporto per il contrasto di una minaccia aerea asimmetrica che di gestione attraverso il sistema di Comando e Controllo dell’Aeronautica Militare in concorso con i Comandi ed i mezzi della Guardia di Finanza.
 
L’Aeronautica Militare ha impiegato sia Enti adibiti al Controllo del Traffico Aereo e della Difesa Aerea che vari velivoli tra cui anche un T-346 del 61° Stormo di Galatina. Per la Guardia di Finanza sono stati coinvolti i Comandi Provinciali di Bari e Lecce, il Reparto Operativo Aeronavale di Bari, nonché il Gruppo Aeronavale di Taranto, e due pattuglie automontate del Comando Provinciale di Lecce.

 
 



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