Tutti a pesca nel Salento, a settembre arrivano le ricciole

La fine dell’estate è il tempo giusto per la pesca sportiva. Quello dei pescatori dilettanti è un fenomeno diffuso, ma non ancora “organizzato e travolgente” in provincia di Lecce, nonostante 290 km di costa.

Il modo più intraprendente, divertente e giusto di vivere il mare è quello di andare a pesca. Con la canna fissa, con quella da lancio, al bolentino, alla traina, o subacquea, l’importante è sfidare il mare nello sport più sano e coinvolgente che possa esistere.

La pesca nel Salento, terra tra due mari, è molto praticata, specie quella sportiva e dilettantistica, soprattutto nel periodo estivo.
 
Il litorale, sui due versanti costieri, è particolarmente indicato per chi vuole trascorrere giornate intere sugli scogli “a caccia” di piccole prede o per chi, in barca, si “accontenta” di pezzature ben diverse.

La fine di agosto e gli inizi di settembre sono il periodo più indicato per la pesca al più pregiato tra i pesci azzurri, la ricciola. Sotto costa o al largo, la regina del mare è pronta a farsi predare o a lottare per la libertà in spettacolari evoluzioni.
 
Le prede principali di Adriatico e Jonio sono quelle tipiche del Mediterraneo, il sarago, l’occhiata, la mormora, il cefalo, la triglia, il pagello, la sarpa, lo scorfano. Tutti pesci di prima o seconda qualità che non dovrebbero mancare sulla tavola e che andrebbero consumati abitualmente due o tre volte a settimana.

L’Adriatico è il mare più pescoso, per via della maggiore presenza di plancton, ma lo Jonio con i suoi fondali ricchi di vegetazione marina non è da meno.
 
I porti più attrezzati per la pesca professionale sono quelli del versante occidentale, Gallipoli e Porto Cesareo per primi, poi quelli orientali di San Foca, Otranto e Castro. A Gallipoli è noto il gambero rosso dello Jonio, mentre a Castro, sempre Jonio a tutti gli effetti, si può pescare la qualità più pregiata di sarago di tutta la Puglia, il favoloso sarago di Castro.

Per il resto anche la pesca avrebbe bisogno di maggiori stimoli. La realizzazione dei benedetti porti turistici consentirebbe una maggiore organizzazione dei segmenti del pesca turismo, dello snorkeling, della pesca subacquea e di tutte quelle attività legate al mare.
 
Di certo la vacanza in mare aperto, in barca o sullo scoglio a picco sul mare, è tutta un’altra vacanza.



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