Ufficio Postale di Frigole: basta parole, la via legale è l’unica strada da seguire

Emanuele Vilei, presidente del Comitato popolare leccese torna sulla questione della chiusura dell’ufficio Postale di Frigole e ribadisce «l’iter da seguire è quello della via legale».

È l’ora di passare dalle parole ai fatti. Sulla questione della chiusura, che ormai pare essere irreversibile, dell’ufficio postale di Frigole, marina leccese che anche nel periodo invernale conta un cospicuo numero di abitanti che non possono essere abbandonati a se stessi, interviene il Comitato Popolare Leccese che con il suo presidente, Emanuele Vilei prova a scuotere, ancora una volta, le coscienze del territorio contro quella che sembra essere una forma di «chiassosa rassegnazione». Per Vilei, infatti, sembra essere del tutto inutile continuare a sollecitare la politica locale poiché, attraverso l’invio più o meno immediato, più o meno accorato, di comunicati stampa ai mezzi di comunicazione di massa non sembra che Poste Italiane receda di un millimetro dal suo disinteresse né che valuti concretamente la possibilità di ritornare su suoi passi.

L’unico strumento utilizzabile sta nell’adire le vie legali, rivolgendosi al Tribunale Amministrativo Regionale e chiedendo ad esso di pronunciarsi sulla chiusura arbitraria di un ufficio postale che magari non raggiungeva il budget ambizioso e forse spropositato del management dell’azienda, ma che certamente rispondeva alle importanti esigenze della quotidianità di un villaggio comunque abitato e che nei mesi estivi si popola di turisti e vacanzieri.

Nemmeno la raccolta firma dei cittadini è stata sufficiente a smuovere il dialogo e allora perché – si chiede Vilei – si continua con lo stillicidio di parole senza rivolgersi a chi deve e può risolvere il contenzioso?

«Ormai appare chiaro che l’azienda Poste Italiane S.p.A. non prende in considerazione le richieste di riapertura dell’ufficio postale di Frigole chiuso il 19 novembre 2012 nonostante le reiterate proteste dei residenti che hanno fatto anche una raccolta di firme. Voglio ricordare – afferma Vilei – che nell’assemblea convocata dal Sindaco di Lecce il 7 giugno scorso a seguito di una domanda di attualità fatta dal consigliere Alfredo Pagliaro, erano presenti oltre ai cittadini di Frigole anche Loredana Capone, Diego De Lorenzis, Salvatore Capone e Roberto Marti. Tutti hanno assicurato il loro intervento, ma ad ora risulta che solo De Lorenzis sia intervenuto con una interrogazione parlamentare. E già allora, nel mio intervento avevo detto che l’iter da seguire era quello della via legale come aveva già fatto il Comune di Avigliano (Pz) prima con una sentenza positiva al Tar e quindi con una altrettanta positiva per opposizione delle Poste al Consiglio di Stato che ordinava la riapertura dell’ufficio Postale di Avigliano».



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