Una data, una storia: la tragedia del Grande Torino

Il 4 maggio del 1949 l’intera squadra del Torino perse la vita in un incidente aereo sulla collina di Superga alla periferia del capoluogo piemontese. Nessuno può dimenticare, ancora oggi, il valore e il talento di quegli uomini che resero grande lo sport italiano

Si tratta di una delle più grandi tragedie dell’aviazione italiana del tempo, un evento entrato nella storia perché strappò alla vita calciatori di grande fama, amati da tutto il mondo.

Valentino Mazzola era un mito, non come si immaginano i campioni di oggi, ma molto di più. Lui e i suoi compagni erano degli “eroi” e anche se avevano perso l’amichevole col Benfica rientravano a casa con la consapevolezza di di far parte della Storia del calcio italiano ondiale. Il Torino, infatti, era la squadra campione d’Italia da prima della guerra avendo vinto l’ultimo scudetto prima dell’interruzione dei campionati per i noti eventi bellici nel 1943, e poi aveva ripreso a vincere a partire dal 1946. Dopo quattro scudetti consecutivi si apprestava a vincere il quinto, un vero e proprio record.

Ma la sorte era in agguato ed era una sorte tragica. Il volo di ritorno da Lisbona non atterrò mai all’aeroporto di Torino. L’aereo su cui viaggiava l’intera squadra di calcio, con l’allenatore, i dirigenti e alcuni giornalisti al seguito, si schiantò sulla basilica di Superga disintegrandosi al suolo. Nell’incidente morirono tutti i passeggeri, l’intera compagine granata e i membri dell’equipaggio. In tutto 31 persone.

Si tratta di una delle più grandi tragedie dell’aviazione italiana del tempo, un evento entrato nella storia perché strappò alla vita calciatori di grande fama, amati da tutto il mondo.

Al Torino andò lo scudetto anche quell’anno
. Nessuno osò fronteggiare una squadra decimata (alcuni calciatori e dirigenti non avevano preso parte alla trasferta portoghese) e tutti schierarono le squadre giovanili.

Di Mazzola e compagni resta il grande ricordo nei cuori dei tifosi e l’affetto di tutti gli sportivi italiani. Per sempre.



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