Il resort di lusso nell’uliveto monumentale della Sarparea si farà, ma chi si oppone promette: “la partita non è ancora chiusa”

Il Tar di Lecce ha spianato la strada agli investitori inglesi che vogliono costruire un villaggio turistico extra-lusso nell’uliveto monumentale della Sarparea, in una delle marine di Nardò.

Il resort di lusso dell’imprenditrice Alison Daighton s’ha da fare, anche se sarà costruito tra gli ulivi monumentali, in contrada “Sarparea-De Noha”, a pochi passi dal mare di Sant’Isidoro. Lo ha deciso il Tar di Lecce che ha spianato la strada agli investitori inglesi respingendo i ricorsi presentati da ambientalisti e consumatori.

I giudici amministrativi, chiamati in causa da chi si oppone al progetto che da dieci anni sta facendo discutere, hanno dato il via libera al villaggio turistico a cinque stelle, che sorgerà in una delle zone più belle e suggestive delle marine di Nardò. Il nulla osta c’è, non resta che passare dalla “carta” alle “ruspe”. Tradite le aspettative degli ambientalisti che si erano rivolti al Tribunale amministrativo  per l’annullamento della delibera di giunta con cui è stato approvato, il 4 agosto 2017, il Piano di Lottizzazione del Comparto. Ma nonostante la “bocciatura” non si arrendono, anzi promettono battaglia.

Una partita non ancora chiusa

Secondo il Comitato “Salviamo la Sarparea” la sentenza n. 767 del Tar di Lecce che “si limita a confermare la correttezza formale del procedimento” lascia aperte e non ancora del tutto chiarita una questione fondamentale: quella relativa al censimento degli ulivi monumentali che la società ha l’obbligo di presentare in sede di progettazione. Censimento che poi sarà valutato dall’apposita commissione regionale. «Se in quella sede si continuerà a negare l’evidenza, ossia la presenza di un uliveto così vasto da rendere pressoché irrealizzabile la costruzione del Residence – si legge nel comunicato – l’associazione Codici Ambiente e il Comitato Salviamo la Sarparea provvederà ad impugnare il progetto esecutivo, come suggerito dallo stesso Tar di Lecce».

Siciliano: “continuerò ad esserci per difendere il paesaggio”

“La sentenza non mette la parola fine alla battaglia contro la gigantesca cementificazione di uno degli ultimi boschi di ulivi monumentali esistenti nel Mezzogiorno. Difatti, mantiene del tutto aperto il tema nevralgico dell’ultimazione del censimento degli alberi ritenuti monumentali e posticipa l’accertamento conclusivo ad una fase successiva del procedimento che è, comunque, agli albori, considerato che sarà il progetto esecutivo quello degno di maggiore interesse poiché rappresentativo pienamente degli interventi concreti, al netto delle buone intenzioni, che la società proponente intende portare avanti e delle prescrizioni del PPTR, il cui rispetto si potrà verificare definitivamente in quella circostanza».

«Sono convinto – afferma il consigliere comunale Lorenzo Siciliano – che il comitato salviamo la sarparea, composto da professionisti e persone che hanno speso una vita per la salvaguardia ambientale, non si lascerà scoraggiare da qualche buontempone che legge le sentenze della giustizia amministrativa in maniera del tutto singolare. Da parte mia continuerà ad esserci, chiaramente, la piena collaborazione con chi in questa battaglia ci sta mettendo anima, cuore e fatica per il solo fine di mantenere immutata la bellezza del nostro paesaggio, tutelando le tante fragilità di un territorio sempre più antropizzato e dunque sempre più oggetto di speculazioni edilizie che lo accompagneranno verso il tramonto con la complicità di qualche politico locale che crede ancora che cemento sia un categorico sinonimo di sviluppo».



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