‘Vorrei giocare anche io, ma ho una patologia reumatica’, APMAR lancia la nuova campagna 2017

Sotto i riflettori le patologie reumatologiche nei bambini e nei ragazzi. APMAR decide di mettere in primo piano le difficoltà vissute nella vita quotidiana attraverso una campagna di sensibilizzazione. ‘Dedicare il 5X1000 alla ricerca scientifica sulle malattie reumatologiche’.

Scrivere sul quaderno di scuola, giocare nel parco, correre sulle scale, riempire un bicchiere di latte. Sono azioni semplici che fanno parte della vita dei bambini, ma diventano una vera e propria sfida quotidiana per chi di loro ha una patologia reumatica. Così APMAR ha deciso di accendere i riflettori sulle difficoltà vissute dai giovani. “Perché – come sottolineano dall’associazione – non bisogna dimenticare che le patologie reumatiche colpiscono anche i più giovani”. Per questo bisogna prestare attenzione, conosce e saper riconoscere queste patologie, per non sottovalutare quelli che potrebbero essere i primi segni di una patologia: una diagnosi precoce è, infatti, la chiave per poter consentire una migliore qualità di vita anche a chi è affetto da queste patologie.

Con questa campagna abbiamo deciso di mettere in primo piano le difficoltà che un ragazzo con tali patologie deve affrontare nella vita quotidiana sottolinea Antonella Celano, Presidente APMAR. “Quelle difficoltà che passano sotto silenzio, che sono invisibili, e che possono essere interpretate come errori di distrazione quando, invece, un gesto semplice come scrivere può diventare difficile quanto scalare una montagna”. “Si tratta di patologie altamente invalidanti che non tutti conoscono e di cui non si parla quanto si dovrebbe” aggiunge.

Riuscire a intervenire il prima possibile sulla patologia è essenziale tanto quanto poter avere delle cure adeguate. Per questo abbiamo deciso di dedicare il 5X1000 alla ricerca scientifica sulle malattie reumatologiche in età pediatrica, per poter dare l’opportunità di un futuro più sereno anche ai più giovani”.

APMAR da anni si impegna a dare visibilità e voce alle persone affette da malattie reumatologiche e rare sottolineando l’importanza della ricerca scientifica ma anche di una diagnosi precoce delle malattie, così come la richiesta del sostegno da parte delle istituzioni. 



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