​Appartamento affittato a prostitute nel centro di Lecce? Il Csm sospende il magistrato di Cassazione

La sezione disciplinare ha disposto, in via cautelare, la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, nonché il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura per il giudice leccese. Giuseppe Caracciolo è indagato per favoreggiamento della prostituzione.

Una nuova pesante tegola si abbatte sul magistrato di Cassazione leccese, dopo il sequestro preventivo dell'appartamento di Piazza Mazzini. La sezione disciplinare del Csm ha disposto, in via cautelare, la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, nonché il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura per il giudice. Giuseppe Caracciolo, 59enne, esperto in Diritto Tributario e consigliere di Cassazione, da circa un mese è indagato con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione. Così come la sua compagna, una ex poliziotta originaria di Brindisi ora in pensione. I due indagati sono assistiti dagli avvocati Ladislao Massari, Simona Attolini e dal Professore David Brunelli del Foro di Perugia.
 
Ricordiamo che quando gli agenti della squadra mobile hanno fatto irruzione nell'appartamento, il 1 luglio scorso, si sono trovati di fronte una ragazza vestita soltanto con reggiseno e slip che li ha invitati ad entrare. E poi, in camera da letto sono stati trovati gli ‘attrezzi del mestiere’: profilattici in quantità, confezioni di lubrificanti, salviette e rotoli di carta assorbente. I militari hanno potuto appurare la veridicità dei sospetti, grazie alle segnalazioni dei condomini e ad una serie di ‘appostamenti’. 
 
Il fatto che i due indagati fossero al corrente del giro di prostituzione sarebbe, secondo gli inquirenti, dimostrato da alcuni aspetti: innanzitutto il modo in cui era stato diviso l’appartamento. Le stanze del sesso erano separate da quelle in cui viveva la coppia soltanto da una porta interna.  E ancora, all’esterno dell’appartamento o dello stabile non c’era nessuna insegna della ‘casa vacanze’, ma in compenso, una telecamera che vigilava l’ingresso dell’appartamento, installata senza l’autorizzazione degli altri condomini.
 
Intanto il19 luglio, si è svolto un primo e lungo incidente probatorio, iniziato a metà mattinata e terminato nel tardo pomeriggio. Alla presenza di un interprete, sono state sentite due ragazze rumene, una di 30 e l'altra di 18 anni. Le lucciole sono state ascoltate prima separatamente, poi mettendole una davanti all'altra in un confronto "all'americana". Nel pomeriggio, infatti, il gip Brancato ha riascoltato le presunte prostitute dell'appartamento nel cuore di Lecce "in contemporanea". Da questo "chiarimento" sarebbe risultato che le ragazze non si conoscevano (come inizialmente avrebbero dichiarato agli inquirenti) e che si sarebbero ritrovate insieme nell'appartamento, per non più di 36 ore. Sarebbe però emerso che Giuseppe Caracciolo, magistrato 59enne, veniva informato direttamente del loro arrivo: metteva a disposizione dei prodotti specifici per l'esercizio dell'attività di prostituzione; chiedeva un pagamento "extra" per le pulizie che venivano fatte dalla moglie, una ex poliziotta, anch'ella indagata. Inoltre, l'appartamento con un soggiorno comune,  era diviso in due camere, dove "separatamente" le ragazze si sarebbero prostituite.
 
Dunque il punto fondamentale da chiarire, attraverso nuovi ascolti, e se il magistrato indagato fosse a conoscenza che in quell'appartamento si svolgesse attività di "prostituzione".  Dalle indagini, emergerebbe che il magistrato si sarebbe prodigato nel prendere le "lucciole" dall’aeroporto di Brindisi o dalla stazione ferroviaria di Lecce; oppure si sarebbe occupato di accompagnarle nell’appartamento, portando loro le valigie. Non solo, sarebbe risultato che il ‘prezzo’ richiesto alle ragazze per esercitare l"attività di prostituzione", era salatissimo, circa 300/350 euro per una sola notte. 
  
Dopo l'ascolto di due presunte prostitute, il pm potrebbe chiedere di sentire altre ragazze, per far luce sul giro di prestazioni sessuali a pagamento, ipotizzato dagli inquirenti, nella casa in affitto di un magistrato. Dunque, il sostituto procuratore Maria Vallefuoco potrebbe avanzare tale istanza al gip Vincenzo Brancato,  che potrebbe così fissare un nuovo incidente probatorio. Ci sarebbero, difatti, altre "lucciole", alcune delle quali di nazionalità colombiana e venezuelana che potrebbero presto comparire innanzi al giudice, per fornire la loro ricostruzione dei fatti sulla torbida vicenda.



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