​Cadavere trovato in un fusto a Gallipoli, ecco come è stato ucciso Khalid Lagraidi

L’autopsia eseguita dal medico legale, Roberto Vaglio, sul cadavere ritrovato la notte del 31 gennaio nella pineta alla periferia di Gallipoli ha svelato altri dettagli sull’omicidio. Per l’identità serve ancora tempo anche se i dubbi che si tratti del marocchino sono pochi.

L’autopsia, eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, racconta come è stato ucciso Khalid Lagraidi, sempre che il cadavere ritrovato in un fusto di ferro, in una pineta alla periferia di Gallipoli sia quello del marocchino 41enne, scomparso il 23 giugno dell’anno scorso. L’esame, concluso nel tardo pomeriggio, ha svelato maggiori dettagli sul brutale omicidio eseguito senza pietà da Marco Barba, ex collaboratore di giustizia rinchiuso nel carcere di Taranto per le lettere minatorie inviate all’allora candidato Sindaco, Sandro Quintana. A puntare il dito contro ‘Tannatu’ è stata la figlia Rosalba che ha raccontato agli inquirenti di essere stata costretta ad aiutare il padre a occultare il cadavere, nel tentativo mal riuscito di farlo sparire per sempre. E probabilmente così sarebbe stato se la donna non avesse ‘vuotato il sacco’.
  
Il verdetto di Vaglio non lascia spazio a dubbi: l’uomo sarebbe deceduto per un trauma cranico, provocato da fratture multiple. Insomma, è stato colpito con ferocia con un corpo contundente, più e più volte fino alla morte. La corda, ritrovata poco distante dal bidone per combustibili, aveva fatto pensare che fosse stato strangolato, ma a questo punto potrebbe essere servita solo per immobilizzare l’uomo, per evitare che reagisca al suo tragico destino. Di certo c’è che è stato usato dell’acido, come ha evidenziato la Tac, per renderlo irriconoscibile.  
  
Per avere certezza sull’identità, invece, si dovranno attendere almeno 15 giorni. Durante l’autopsia, infatti, è stato prelevato del materiale biologico che sarà analizzato in laboratorio per tracciare il profilo del Dna della vittima e compararlo a quello dei parenti del marocchino, probabilmente dei genitori che arriveranno a Lecce a breve.