​Caporalato tra le tende della Masseria Boncuri: arrestato un cittadino africano

E’ finito in manette un 21enne originario della Guinea con la pesante accusa di caporalato: secondo quanto accertato dai Carabinieri, il giovane assodava extracomunitari nella Masseria Boncuri che poi venivano sfruttati nei campi. Denunciato anche un 55enne di Nardò.

Lavoratori resi quasi come schiavi tra le campagne del Salento. Si aggiunge un altro capitolo nel triste mosaico del caporalato nostrano, con una vicenda smascherata dai Carabinieri della Stazione di Nardò, della Compagnia di Gallipoli, del NAS e del NIL di Lecce.
 
Teatro della vicenda è l’arcinota Masseria Boncuri di Nardò dove sono ospitati attualmente circa duecento lavoratori extracomunitari stagioni, impegnati nella coltivazione delle campagne in ogni zona della provincia di Lecce. “La Masseria però – spiegano i militari dell’Arma – rappresenta anche il punto di partenza da cui i prestatori d’opera vengono prelevati da un caporale per poi essere messi a disposizione di un datore di lavoro tra la miriade di fondi agricoli nel Salento, per la raccolta ortofrutticola”. Il tutto è stato accertato in questi giorni dai Carabinieri neretini, i quali, in abiti ed autovetture ‘civili’, hanno effettuato alcuni servizi di osservazione, controllo e pedinamento finalizzati proprio a prevenire e reprimere il fenomeno caporalato.
 
Ore e ore spese a osservare i movimenti, in particolare, di un cittadino 21enne della Guinea, Conde Ayouba. Il ragazzo, infatti, è stato notato negli ultimi giorni alla guida di una Ford Escort (condotta senza patente), con la quale ha prelevato ben dieci individui extracomunitari, ammassati in condizioni assolutamente degradanti e disumane, per poi trasportarli presso un terreno sito in località Santa Rosa, agro comune Sannicola.
 
Il terreno, è stato accertato, è  gestito da D.L., 55enne di Nardò e a quel punto è scattato il blitz dei militari dell’Arma di Nardò, coadiuvati dal personale del Nucleo Antisofisticazione e Sanità e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, i quali hanno controllato ed identificato i dieci lavoratori rilevando non solo la presenza di ben sette lavoratori a nero, ma soprattutto lo sfruttamento operato dal caporale Conde Ayouba e dal datore di lavoro e gestore del fondo, D.L, incensurato.
 
Colti in flagranza di reato, il 21enne africano è stato arrestato con la pesante accusa di il primo è reclutamento della manodopera destinata ad attività lavorativa approfittando dell’altrui stato di bisogno in condizioni di sfruttamento; il 55enne salentino, invece, è stato denunciato in stato di libertà per l’impiego di manodopera mediante attività di intermediazione, in condizioni di sfruttamento e per la palese e reiterata violazione della normativa in materia di lavoro e di igiene.
 
Oltre alle misure restrittive, inoltre, sono state sospese tutte le attività imprenditoriali e sono state elevate sanzioni per un totale di 48.168 euro. Conde Ayouba, ultimate le formalità di rito, è stato trasfetito presso la Casa Circondariale ‘Borgo San Nicola’ di Lecce.



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