​’Trovato un cadavere in spiaggia’… Accadeva un anno fa, era il corpo di Emidia Traini

Nel 2016, la tranquillità del giorno di Pasquetta fu interrotta dalla notizia del ritrovamento di un cadavere su una spiaggia tra Frigole e Torre Chianca. Era il corpo senza vita di Emidia Traini, 88enne scomparsa nel nulla da Monsampolo del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno

Secondo il calendario è passato più di un anno, ma quanto accaduto su una spiaggia tra Frigole e Torre Chianca, un tratto poco frequentato d’inverno, sarà sempre ricordato sempre come il «giallo di Pasquetta». Un mistero iniziato quando alcuni passanti che stavano passeggiando sull’arenile, notarono delle scarpe da ginnastica e un vestito bianco, forse una sottoveste, spuntare tra le alghe che avevano nascosto e protetto tutto da quasi una settimana: era senza dubbio un cadavere, in evidente stato di decomposizione. Ci sono volute diverse ore per liberarlo e capire che si trattava di una donna, senza identità. Poteva essere chiunque: una migrante che aveva trovato la morte durante uno dei tanti viaggi della speranza o una signora che aveva deciso di farla finita. La svolta è avvenuta grazie ad alcuni effetti personali, trovati sul corpo: un orologio fermo alle 11, una fede d’oro e un orecchino con una pietra azzurra divulgati nella speranza che qualcuno potesse riconoscerli.
 
Così è stato e quel corpo ha avuto un nome: si trattava dell’88enne Emidia Traini, scomparsa nel nulla da Monsampolo del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. I familiari hanno riconosciuto subito l’orecchino indossato dall’anziana, conosciuta da tutti con il nomignolo di "Meddiola". Anche la Polizia, dal canto suo, aveva imboccato la strada giusta. Stringendo tra le mani i risultati dell’autopsia del medico legale Ermenegildo Colosimo, gli uomini in divisa hanno sfogliato ad una ad una tutte le denunce alla scoperta di qualche elemento in comune tra le persone scomparse e quei pochissimi indizi che avevano a disposizione. È stato durante questa ricerca che si sono imbattuti nel volto di Emidia: il naso piccolo, i capelli brizzolati, le orecchie accostate alla testa e la corporatura robusta, purtroppo, coincidevano. 
 
Nessuno, però, è riuscito a spiegarsi come il corpo della donna sia giunto fino alle marine di Lecce. Secondo l’autopsia è improbabile che il cadavere sia stato trasportato dalle correnti dal fiume Tronto fino al bagnasciuga di ‘Case Simini’. Era già accaduto a Roberto Straccia, ma in questo caso era impossibile che la donna abbia percorso centinaia e centinaia di chilometri, senza aver riportato neanche una ferita conoscendo la frastagliata costa pugliese. L'anziana potrebbe aver avuto un malore mentre stava facendo una camminata lungo la spiaggia, come era solita fare, ma il nipote giunto nel capoluogo barocco per il riconoscimento del corpo aveva escluso che Meddiola fosse venuta in vacanza in Salento senza avvisare.



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