‘Voglio mio figlio’, il padre di Osama lancia il suo appello tra le lacrime

Sono trascorsi appena 4 giorni dalla scomparsa del 14enne di origini marocchine. Per lui sono state allertate tutte le Forze dell’Ordine e la Procura ha avviato tutte le indagini del caso. La famiglia si dice speranzosa, convinta di una bravata.

È una famiglia decisamente provata quella che è apparsa davanti alla telecamere dei media questa mattina  presso la Moschea leccese di via Livio Tempesta al quartiere San Pio. Di Osama, il 14enne di origini marocchine scomparso martedì scorso, non si hanno ancora notizie e l’ansia cresce.

Accanto al padre e al fratello del ragazzo, vi sono il Console del Marocco a Bari, Vincenzo Abbinante e l’Imam Saiffedine, entrambi tesi ad offrire conforto e supporto alla famiglia, oltre che impegnati a fare sì che le notizie sulla scomparsa siano finalizzate esclusivamente al ritrovamento del giovanissimo.

Una scomparsa che non trova al momento risposte, dopo quel viaggio in treno compiuto da Osama e che dal comune in cui risiede con i suoi, Salice salentino, lo ha condotto a Lecce, il nulla. Un silenzio disperato che ha portato, come avviene in questi casi soprattutto quando protagonisti sono minori, al dispiegamento di Forze per mettere in atto tutte le attività di ricerca. La Procura della Repubblica di Lecce sta battendo a tappeto tutte le strade.

Al di là delle voci che circolano e delle informazioni ufficiose che lasciano sempre il tempo che trovano, il Console Abbinante questa mattina ha ribadito quanto già anticipato alla nostra redazione “Osama è un ragazzo brillante, con un ottimo curriculum scolastico, che ha con la sua famiglia un forte rapporto fatto di affetto e complicità. Siamo certi che si tratti di una marachella giovanile e presto tutti potremo riabbracciarlo”.

L’ultimo avvistamento, a seguito di segnalazione, pare sia arrivato da Casarano ma nulla è stato confermato. Il giovane non ha con sé il telefono cellulare, ma soltanto il portafogli con poche monete a disposizione, come sempre avviene nella quotidianità di un ragazzo di 14 anni.

Le ipotesi in questi giorni si sono sprecate, facendo scrivere pagine di cronaca nera anche azzardata, ma Abbinante tiene a precisare “noi siamo per la cronaca rosa, nutriamo e vogliamo nutrire forti speranze per il ritorno a casa di Osama e non vogliamo pensare al peggio”.
Sulla stessa linea l’Imam Saiffedine che in tutta serenità ha affermato di confidare non soltanto nelle Forze dell’ordine, ma anche in Osama, 14enne molto legato alla famiglia. Suo fratello, in sede di conferenza stampa, non ha trovato parole per esprimere la propria preoccupazione, quasi impietrito di fronte a qualcosa che sembra sempre più grande di noi quando una persona che amiamo scompare nel nulla.

Accorato l’appello del padre AzizTorna a casa, Osama, ti vogliamo bene” poi le lacrime d’emozione, quella che sale alla gola e contro la quale non si può combattere “Voglio mio figlio, darei la vita io stesso per lui”. A completare l’appello, poi l’intervento del Console “Osama sa che tornando troverà soltanto braccia aperte e tanto amore”.

La comunità salentina e anche quella nazionale, vive ore d’ansia. Non rimane che aspettare e sperare per il meglio. E ricordiamo che Osama ha capelli neri, altezza di circa 1 metro e 75 centimetri, fisico normale, indossa occhiali da vista. L’ultima volta che è stato visto pare indossasse una maglietta bianca.