​Anziano ‘focoso’ molesta la badante 23enne chiamata a curare la moglie malata. Finisce sotto processo

La presunta vittima di molestie, una 23enne di origini bulgare ma residente a Castrignano del Capo, si è costituita parte civile. La vicenda risale al 15 aprile del 2016 e subito dopo l’accaduto la giovane avrebbe presentato denuncia presso i Carabinieri.

Avrebbe palpeggiato e tentato di baciare una giovane badante bulgara ed un 85enne, residente in una frazione di Tricase, è finito sotto processo. Il Gup Edoardo D'Ambrosio ha rinviato a giudizio un anziano signore del Capo di Leuca con l'accusa di violenza sessuale. L'imputato dovrà presentarsi nei prossimi mesi innanzi ai giudici in composizione collegiale per l'inizio del processo.
Quest'oggi la presunta vittima di molestie, una 23enne di origini bulgare, ma residente a Castrignano del Capo, si è costituita parte civile con l'avvocato Paolo Rizzo. Invece, G.M. (queste le iniziali dell'imputato) è assistito dagli avvocati Gianluca Ciardo ed Alessandro Eremita.
  
La vicenda risale al 15 aprile del 2016. Secondo l'accusa, la giovane bulgara, che per la prima volta assisteva l'anziano signore, si sarebbe recata in casa sua per sostituire una badante della moglie, allettata da anni. Mentre si trovava in cucina, la giovane sarebbe stata raggiunta da G.M. che avrebbe tentato prima di baciarla e poi di abbracciarla, fino a stringerla con forza e metterle la mano nel reggiseno.
  
La giovane sarebbe poi fuggita via e si sarebbe fatta accompagnare a Tricase da un automobilista di passaggio. Raggiunta la stazione dei carabinieri assieme al marito, avrebbe sporto denuncia. In quella sede, la giovane badante ha dichiarato che l'anziano signore avrebbe anche cercato di chiudere a chiave la stanza, chiedendole di stendersi sul letto e offrendole del denaro per un approccio sessuale. Avrebbe addirittura minacciato di spararla con il fucile in caso di rifiuto. La 23enne a quel punto, per calmare l'uomo, gli avrebbe detto di essere disponibile, ma che voleva prima fumarsi una sigaretta. In realtà era solo una scusa per poter fuggire via.
   
Durante l'inchiesta, sono stati ascoltati il marito della presunta vittima che avrebbe dichiarato di essere stato raggiunto dalla moglie in lacrime. Il presunto molestatore, invece, ascoltato solo all'inizio delle indagini, avrebbe negato ogni aspetto morboso della vicenda, affermando di aver solo chiesto alla badante, che si era accesa una sigaretta dentro casa, di uscire fuori a fumare.    



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