​Consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose, tre commissari si insediano a Parabita

Si è insediata a Parabita la commissione straordinaria nominata dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose disposto dal Governo lo scorso 17 febbraio.

Inizia una nuova pagina per il Comune di Parabita: si è insediata, infatti, la commissione straordinaria, nominata dopo la decisione del Governo di sciogliere il consiglio comunale salentino per infiltrazioni mafiose. La squadra c’è ed è composta da due vice-prefetti, Gerardo Quaranta e Andrea Cantatori, e dal dirigente prefettizio di seconda fascia Sebastiano Giangrande. 
 
Meno di una settimana fa, il 17 febbraio, su proposta del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, era stata scritta la parola fine con poche righe, pubblicate sul sito ufficiale. Il legame che la criminalità organizzata avrebbe stretto con la politica locale aveva gettato un’ombra impossibile da ignorare. Lo spettro era diventato incombente dopo l'arresto del vicesindaco Giuseppe Provenzano, il «santo in paradiso» come lui stesso si è definito in un’intercettazione, nell'ambito dell'operazione “Coltura” del 2015 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.  
  
Fu proprio alla luce di quei fatti che il Prefetto di Lecce, su autorizzazione del Viminale, aveva nominato la commissione di accesso agli atti amministrativi. Il pool aveva passato al setaccio l’intera l'attività dell'amministrazione e i risultati, scritti nero su bianco su una relazione, sono stati consegnati nelle mani di Claudio Palomba. Relazione finita poi sulla scrivania del Ministro, con l’epilogo ormai noto.
  
La commissione, che resterà in carica 18 mesi con un’eventuale proroga di altri sei, avrà il compito di analizzare i fatti che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale e gli aspetti economico-finanziari dell’ente per poi individuare eventuali decisioni da assumere.
  
Solo quando questo periodo sarà terminato si potrà pensare alle elezioni.



In questo articolo: