​La 17enne di Squinzano ha dato alla luce un bambino privo di vita. Lo dice la Perizia depositata in Procura

Il feto partorito dalla ragazza di 17 anni di Squinzano e poi nascosto in un armadio è venuto al mondo già privo di vita. Lo ribadisce la Perizia del medico legale Ermenegildo Colosimo depositata oggi in Procura.

Fare luce su una vicenda triste e dolorosa che ha sconvolto l’intero Salento: a questo serviva la Perizia richiesta dalla Procura di Lecce e depositata nelle scorse ore sul bambino partorito in casa e nascosto in un armadio da una 17enne di Squinzano. Le pagine consegnate confermano quanto emerso nel corso dell’autopsia, eseguita dal medico legale Ermenegildo Colosimo alla presenza del consulente di parte della difesa della ragazza, Cosimo Lorè, docente di medicina legale presso l’Università di Siena: il feto è venuto al mondo privo di vita. Il piccolo, un maschietto di 35/36 settimane di poco più di tre chili, aveva il cordone ombelicale annodato intorno al collo, che lo avrebbe soffocato. Nel referto, inoltre, è stato certificato che vi fosse una malformazione.
  
Dopo averlo messo al mondo, la ragazza lo ha avvolto in una busta di cellophane e chiuso nell’armadio della camera da letto dell’abitazione della sorella, dove viveva.
  
Domani, intanto, proseguiranno gli accertamenti psichiatrici disposti dal pm della Procura Minori Anna Carbonara insieme al pm Donatina Buffelli della Procura Ordinaria sulla 17enne, che era stata iscritta nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale, nonché di occultamento di cadavere. Alla luce della perizia, emerso dalla perizia, si può supporre che rimarrà in piedi solo il secondo capo d’imputazione.
  
Anche la sorella della minorenne e il suo compagno, difesi dall’avvocato Maurizio Scardia, erano stati indagati. Per gli investigatori, erano a conoscenza di tutto, sebbene la 17enne abbia spiegato di aver agito da sola, senza peraltro mai rivelare il nome del padre del bimbo.
  
Curatore speciale della 17enne è l'avvocato Cristina Pisacane. I difensori sono gli avvocati Fabrizio Tommasi e Carlo Martina.



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